16 ottobre Margherita Maria Alacoque la santa confidente del Sacro Cuore di Gesù

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Margherita Maria Alacoque è stata una monaca cristiana e mistica francese, canonizzata da papa Benedetto XV nel 1920.

Margherita Alacoque nasce a Lautecourt, in Borgogna, il 22 luglio 1647. Da  genitori cattolici, il padre notaio e la madre figlia di un notaio. Nell’autobiografia Margherita Maria Alacoque descrive di aver fatto voto di castità da quando aveva cinque anni e di aver visto la Madonna nel 1661. Alla morte del padre, quando aveva otto anni, la madre la mandò in un collegio di suore Clarisse dove, nel 1669 all’età di 22 anni ricevette la cresima, chiedendo di aggiungere al suo nome anche quello di Maria.

Margherita Maria Alacoque decise di  entrare nel monastero nell’ordine della Visitazione, malgrado la resistenza della famiglia che voleva maritarla.

Dopo pochi anni nel monastero Maria raccontò di aver visto Gesù che le domandava una speciale devozione al Sacro Cuore. Tali apparizioni sembra le siano continuate per altri 17 anni, fino alla sua morte. Queste dichiarazioni le valsero però il sospetto da parte delle altre consorelle al tal punto da farla dubitare di se stessa. L’unica persona che credeva alle sua parole era il gesuita Claude de la Colombière, che la difese di fronte al clero.

Negli anni Margherita Maria Alacoque divenne maestra delle novizie e riceve dal suo direttore spirituale l’ordine di scrivere le sue esperienze ascetiche, Maria comincia a scrivere a malincuore le sue esperienze ascetiche, esclusivamente perché aveva fatto voto di obbedienza.

Racconta di ricevere in una rivelazione privata la conferma ad andare avanti nello scrivere. Comincia con il rivelare che fin da bambina sentiva la avocazione religiosa, ma non sapeva cosa significasse. La prima volta che vide Gesù era il 27 dicembre 1673  e dal quel momento le apparve molte altre volte. In quella prima rivelazione Gesù le aveva mostrato il suo Sacro Cuore, chiedendole  che fosse celebrata una festa per rendere culto al Sacro Cuore il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini.

Margherita Maria Alacoque dichiara di aver ricevuto da Gesù la grande promessa: ricevendo la comunione per nove mesi consecutivi, ogni primo venerdì del mese, gli sarebbe stato fatto il dono della penitenza finale e la possibilità per il devoto di non morire in stato di peccato, né senza ricevere i sacramenti.

Margherita Maria afferma  di aver ricevuto nel corso di 17 anni rivelazioni nelle quali Gesù la chiamava “discepola prediletta“, svelandole i “segreti del suo cuore divino” e la “scienza dell’amore“. Inoltre Gesù le avrebbe affidato la speciale missione di chiedere al re di Francia Luigi XIV la “consacrazione della Francia al suo Sacro Cuore e la sua rappresentazione sugli stendardi del regno“.

Nell’ autobiografia di Margherita Maria Alacoque si evidenziano continue mortificazioni corporali segnate dall’uso  di flagellazioni, di legarsi le dita per poi conficcarvi degli aghi, si legava con corde e catene in modo così stretto per provocarsi grosse lacerazioni nella carne, svariate volte si tagliò sul petto il nome di Gesù, causandosi sofferenze e ferite. Gesù le rammentava l’obbligo all’obbedienza, il quale non le permetteva di mangiare nulla senza permesso.

Margherita Maria Alacoque  morì a Paray-le-Monial il 17 ottobre 1690, all’apertura  della tomba nel luglio 1830, il corpo di santa Margherita Maria è stato ritrovato incorrotto,  conservato sotto l’altare della cappella della Visitazione di Paray-le-Monial.

Fu beatificata da papa Pio IX, Il 18 settembre 1864 ed in seguito a molti miracoli operati per la sua intercessione venne canonizzata nel 1920, durante il pontificato di papa Benedetto XV. La memoria liturgica ricorre il 16 ottobre nella Messa tridentina, nel calendario delle ricorrenze religiose la festa in onore del Sacro Cuore di Gesù ricorre il venerdì successivo alla II domenica dopo Pentecoste.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.