In provincia di Avellino, nel pittoresco borgo di Gesualdo, anche quest’anno si allestirà lo straordinario Presepe vivente. Le date in programma sono il 27 e il 28 dicembre, in cui un’edizione rinnovata, corale con la sentita partecipazione dei cittadini, si potrà esplorare il centro storico locale, con gli antichi caseggiati, i grandi palazzi nobiliari, i vicoli pittoreschi, le piazzette e le sue fontane.
Il Presepe Vivente di Gesualdo è organizzato dall’Associazione Astrea, allo scopo di attirare visitatori in cerca di una rappresentazione religiosa, in cui è ben definita anche l’identità storica locale, in un contesto unico nel suo genere. Usufruendo delle piccole casette del centro storico di Gesualdo e sfruttando le grotte locali, oltre 200 figuranti in costumi d’epoca si esibiranno per rappresentare i mestieri del tempo e la Natività di Cristo, nel puro spirito di questa tipologia di eventi. Tra le rappresentazioni figurano ben 50 scene, dal re Erode ai sacerdoti e soldati, fino ai più umili mestieranti, come osti, fabbri, massaie, viandanti e mercanti, che porteranno il visitatore attraverso il tempo, fino al luogo della Natività. L’ingresso sarà gratuito e la manifestazione partirà giovedì 27, in Piazza Umberto I. Lungo l’itinerario sarà possibile scaldarsi e rifocillarsi in vari punti ristoro. Sia il 27 che il 28 la manifestazione seguirà il seguente orario: 18:00 – 23:55.
Ormai dal 1991 (anno della sua nascita) il Presepe Vivente di Gesualdo è un vero e proprio punto di riferimento tra le varie manifestazioni natalizie, riuscendo a rinchiudere in sé tradizione, religiosità e storia, nel contesto unico fornito da questo borgo. Gesualdo infatti sorge arroccato su un colle da cui domina la valle del Calore ed è uno dei paesi più belli della zona dell’Irpinia. Grazie al restauro del centro storico e alla partecipazione sempre più attiva della popolazione oltre al lavoro dell’Associazione Astrea (promotrice dal 2010), il Presepe vivente di Gesualdo si snoda oggi tra vicoli stretti, stradine, rivelando una sorpresa in ogni angolo, tra portali, elementi di pietra, giardino, tutto sotto la forte presenza del Castello.
Alla tenue luce delle fiaccole, i figuranti non si limitano a mimare gli antichi mestieri, ma questi sono rappresentati da persone che li padroneggiano e gli ridanno vita. Avremo quindi lo scalpellino intento a modellare la pietra, il fabbro che lavora alla forgia e così, nei loro locali, faranno il ciabattino, il canestraio e gli altri artigiani, mentre le donne sono impegnate nelle più classiche faccende domestiche. Una manifestazione quindi all’insegna della solidarietà e della comunità, tutta impegnata a portare in mostra questo particolare periodo di emozione religiosa.