Le origini della festa risalgono a quando il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato nel 1854 da Pio IX attraverso la bolla “Ineffabilis Deus” che stabilisce la Vergine Maria preservata ed immune dal peccato originale, fin dal suo concepimento.
La Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria si introduce nel periodo dell’Avvento e del Santo Natale, unendo l’attesa del messia, l’immagine della Madonna e il ritorno di Cristo. Questi giorni di Avvento del periodo liturgico sono un tempo specifico per la devozione della Vergine Maria.
Difatti Maria è come dice il dogma “la tutta santa”, esente da qualsiasi macchia di peccato. Lo Spirito Santo l’ha resa una nuova creatura. Nella storia precedente troviamo già la profezia nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente. La predestinata è Maria, la Vergine che concepirà e partorirà un figlio e gli darà il nome di Emmanuele, “Dio con noi”.
A metà ‘800 il dogma dell’Immacolata Concezione proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus è stato messo in relazione con le apparizioni della Madonna di Lourdes del 1858.
PERCHÉ SI DICE IMMACOLATA CONCEZIONE
Il significato Immacolata Concezione sta nel fatto che Maria, la sempre Vergine, anche se concepita da sant’ Anna e san Gioacchino, i suoi genitori, allo stesso modo con cui vengono concepite tutte le persone non è mai stata contaminata da alcuna forma di peccato originale fin dal primo momento del suo concepimento.
QUALI SONO LE RAGIONI DEL SUO CONCEPIMENTO
La Vergine Maria ha concepito il Verbo incarnato e quindi ha portato nel ventre materno Dio divenuto Uomo. Al contempo ha dato al Verbo incarnato una natura umana. Dal catechismo della chiesa cattolica ricordiamo che Gesù Cristo è Vero Dio e Vero Uomo, di natura divina in unione ipostatica.
Perciò non è possibile pensare che Dio, perfezione divina e perfetta purezza, abbia ricevuto la natura umana da una creatura contaminata dal peccato e pertanto, in quanto umana, sia stata assoggettata in qualsiasi modo dal malvagio.
LE TRACCE DELLA VERGINE MARIA IMMACOLATA NEL VANGELO
Nel momento dell’Annunciazione l’Arcangelo Gabriele saluta Maria con l’ epiteto “Piena di Grazia”. Queste parole fanno comprendere che non è solamente un saluto rivolto a Maria che è nello stato di Grazia, ma precisamente a colei che è completamente piena della Vita di Dio, piena di questa Grazia perché intimamente immacolata.
IL DOGMA DELL’IMMACOLATA
Il beato Pio IX l’8 dicembre 1854 promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione nella Cappella Sistina. Tale decisione fu presa anche in seguito al voto che aveva fato in una cappella all’Immacolata promettendo che allorché avesse ricevuto la grazia del suo ritorno a Roma con il ripristino dell’ordine cristiano dal suo esilio a Gaeta in seguito alla rivoluzione mazziniana, avrebbe proclamato il dogma mariano.
Il Pontefice disse che sentì tale necessità come una chiamata interiore, che ebbe mentre era raccolto in preghiera al cospetto del volto dell’Immacolata.
IL DOGMA E LE SUE MOTIVAZIONI
Due sono i motivi della promulgazione del dogma:
Il dogma dell’Immacolata Concezione è un dogma contenuto direttamente nella Rivelazione perciò il suo corso naturale di approfondimento si è protratto nel tempo.
Il dogma è stato la replica alla tendenza illuminista in prima battuta e positivista in seguito che dichiaravano un tipo di antropologia erronea di “immacolata concezione” dell’uomo. Secondo l’idea del mito del buon selvaggio secondo la quale l’uomo sarebbe in natura buono che si sarebbe rovinato nel corso della storia.
Infine il dogma dell’Immacolata Concezione e la sua conferma venuta dal Cielo si mostrarono a Lourdes quando La Vergine si presentò a Bernadette con queste testuali parole: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
L’IMMACOLATA E IL PAPA
La tradizione vuole che l’8 dicembre del 1857 papa Pio IX inaugurò e benedisse a Roma il monumento dell’Immacolata, chiamato di Piazza di Spagna, sebbene situato nella limitrofa Piazza Mignanelli. Successivamente papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, iniziò ad inviare dei fiori come omaggio alla Vergine Maria.
Il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958 uscendo dal Vaticano si recò personalmente in Piazza di Spagna, per consegnare ai piedi della Vergine Maria un fascio di rose bianche, e più tardi si recò alla basilica di Santa Maria Maggiore.
Questo gesto si è tramandato come usanza anche ai papi successivi. La visita in Piazza di Spagna annuncia un momento di preghiera, prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un testo della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa.
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