Raffaello, un grande Artista a cui la Chiesa deve molto.

di Pubblicato in Approfondimenti, Dal Vaticano


Il grande Artista Raffaello Sanzio, nato ad Urbino nel 1483 è uno degli artisti a cui la Chiesa deve un inestimabile quantità di opere Sacre. Infatti Papa Francesco di lui ha evidenziato molti meriti e ha dichiarato: «Al grande Artista Raffaello dobbiamo un ingente patrimonio d’inestimabile bellezza. Come il genio dell’artista sa comporre armonicamente materie grezze, colori e suoni diversi rendendoli parte di un’unica opera d’arte, così la diplomazia è chiamata ad armonizzare le peculiarità dei vari popoli e Stati per edificare un mondo di giustizia e di pace, che è il bel quadro che vorremmo poter ammirare». Ha poi continuato evidenziando altri due meriti del grande Artista: «è stato un figlio importante di un’epoca, quella del Rinascimento, che ha arricchito l’umanità intera. Un’epoca non priva di difficoltà, ma animata da fiducia e speranza». Il secondo merito è quello di aver dedicato alla Madonna diversi quadri: «Uno dei soggetti preferiti della pittura di Raffaello era Maria. A lei ha dedicato numerose tele che possono oggi essere ammirate in diversi musei del mondo». Papa Francesco ha sottolineato una delle caratteristiche principali del pittore: nel raffigurare la Madonna, lo fa quasi sempre con il Figlio Gesù.
Raffaello ha iniziato una tipologia che ha avuto un grande successo religioso e sociale nella storia delle raffigurazioni mariane tramandate lungo i secoli fino al Novecento.

Addirittura il grande pittore francese Eugène Delacroix disse si espresse nei confronti di Raffaello con questa frase: “la manifestazione terrestre di un’anima che parla con gli dèi”, e non solo Delacroix, ma molti altri pittori lo hanno considerato come un dio in terra. Pittori come Giorgio Vasari che disse che coloro che possiedono doti simili a quelle di Raffaello sono “dei mortali”, e altri autori e teorici, come Bellori, Malvasia, Milizia, Quatremère de Quincy e tantissimi altri ritenevano che Raffaello fosse il modello di perfezione assoluta.

Ed ora ricordiamo alcune fra le opere Sacre più rappresentative di Raffaello.

– Lo Sposalizio della Vergine, Milano

Dipinta da un Raffaello appena ventunenne, nel 1504, la pala d’altare Sposalizio della Vergine è l’opera che sancisce il passaggio dal periodo giovanile alla maturità artistica. E’ conservata nella Pinacoteca di Brera, a Milano.

– La Pala Baglioni, Roma

Olio su tela dipinto nel 1507, anche noto come “Deposizione Borghese”, dove viene raffigurata la deposizione di Cristo, una delle sue opere più celebri ospitata presso la Galleria Borghese, a Roma.

– La Madonna del Cardellino, Firenze

Opera Realizzata a Firenze nel 1506 in occasione delle nozze di Lorenzo Nasi e Sandra di Matteo Canigiani. Opera in cui è molto visibile l’influenza di Leonardo. Oggi si trova nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Trinità e Santi, Perugia

Opera iniziata da Raffaello a Perugia nel 1505 e completata in seguito dal Perugino. Realizzò l’affresco superiore con la Trinità, i santi benedettini Mauro, Placido, Benedetto, e i camaldolesi Romualdo, Benedetto martire e Giovanni monaco. Si trova nella Chiesa del monastero di San Severo, a Perugia, oggi museo dedicato a Raffaello e Perugino.

San Sebastiano, Bergamo

Un dipinto fatto da un giovanissimo Raffaello che non aveva ancora compito 20 anni, il suo San Sebastiano mostra comunque una finezza esecutiva impareggiabile. L’opera è esposta presso l’Accademia Carrara di Bergamo.

Estasi di Santa Cecilia, Bologna

Opera fondamentale per gli sviluppi del classicismo seicentesco, nata dalle mani mature di Raffaello, va contro la raffigurazione tradizionale della divinità mettendo l’accento sulla raffigurazione umana: al centro della scena c’è l’esperienza mistica di Santa Cecilia.

La Scuola di Atene, Vaticano

Forse l’opera più nota di Raffaello, si tratta di un maestoso affresco realizzato tra il 1509 e il 1511 per la Stanza della Segnatura all’interno dei Palazzi Apostolici. Fa parte del percorso dei Musei Vaticani.

La Trasfigurazione, Vaticano

Si tratta dell’ultimo capolavoro eseguito da Raffaello prima di morire, dove vengono rappresentati due episodi narrati nel Vangelo di Matteo, ovvero la Trasfigurazione di Cristo tra i profeti Mosè ed Elia e l’incontro degli Apostoli con il fanciullo ossesso. E’ visitabile presso la Pinacoteca Vaticana.

Autore: Redazione