La Madonna della Salute è un’icona profonda, radicata nel cuore della città di Venezia e nel cuore dei suoi abitanti. Il 21 novembre di ogni anno, il popolo veneziano si raccoglie per celebrare un voto che è diventato simbolo di fede, speranza e comunità. La festa della Madonna della Salute nasce da un evento tragico, la terribile pestilenza del 1630-1631, che decimò la popolazione veneziana. In un’epoca in cui malattia e morte sembravano inarrestabili, il Doge Nicolò Contarini e il Senato della Serenissima decisero di rivolgersi alla Madonna, invocando la sua protezione e promettendo di costruire un’imponente basilica in suo onore se la città fosse stata salvata dal morbo. E così, quando finalmente la peste si placò, Venezia mantenne la promessa. L’architetto Baldassare Longhena progettò la Basilica della Salute, un capolavoro del barocco che ancora oggi si staglia imponente all’ingresso del Canal Grande, quasi a custodire la città con la sua figura maestosa e materna.
La Madonna della Salute non è solo un evento religioso, ma una celebrazione che intreccia devozione e tradizione popolare. Ancora oggi, migliaia di persone, residenti e visitatori, si riversano per le calli e attraversano il ponte votivo di barche, costruito appositamente per l’occasione, per arrivare alla basilica e rendere omaggio alla Madonna. È un pellegrinaggio semplice, fatto di preghiere, candele accese e mazzi di fiori. I veneziani, giovani e anziani, passano in processione, affidandosi alla Madonna, portando nel cuore le speranze e le preoccupazioni di un anno intero. Le famiglie si riuniscono, nonostante la nebbia o il freddo pungente che spesso accompagna questa giornata d’autunno, perché la devozione è più forte del tempo e del clima.
Nel silenzio solenne della basilica, il profumo delle candele si mescola a quello delle fresie e dei gigli, e ogni preghiera sembra sollevarsi con il fumo delle candele, creando un’atmosfera di sacralità e intimità unica. Non è difficile immaginare che, in quel momento, ogni persona si senta parte di un’unica, grande famiglia, legata da una fede condivisa e da una storia che attraversa i secoli. I veneziani non dimenticano la lezione della peste, e il rito della Salute è un modo per rinnovare ogni anno quella promessa di umiltà e riconoscenza fatta dai loro antenati. La festa è anche una celebrazione della vita e della guarigione: è un momento per riflettere sulla fragilità dell’esistenza e sul valore della salute, bene prezioso che oggi come allora è al centro dei desideri di ogni individuo.
Ma la Madonna della Salute non è solo una tradizione antica. Negli ultimi anni, questo culto ha assunto un nuovo significato, risuonando con le esperienze moderne di pandemia e sofferenza collettiva. Durante la pandemia di COVID-19, i veneziani hanno riscoperto con rinnovata intensità la figura della Madonna della Salute, vedendo in lei una protettrice in tempi incerti, esattamente come i loro predecessori nel XVII secolo. La fede, dunque, non è un relitto del passato, ma una fiamma che continua a brillare, adattandosi ai nuovi contesti, trovando nuova linfa nelle sfide del presente.
Alla fine della giornata, la Basilica si svuota lentamente, e rimangono solo poche candele a bruciare, una testimonianza luminosa del legame che unisce i veneziani alla loro Madonna. La festa della Madonna della Salute non è solo un giorno sul calendario, ma un atto di memoria collettiva, un rito che attraversa il tempo e rinnova, anno dopo anno, una promessa di amore, speranza e fede che non conosce declino.