Piazza San Pietro illuminata a festa

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Quest’anno, il cuore della tradizione natalizia a Piazza San Pietro batte con un fascino tutto particolare, portando con sé il profumo delle lagune friulane e l’eco delle montagne trentine. La Natività, protagonista silenziosa e maestosa, ci trasporta nelle atmosfere dei “casoni” della laguna di Grado, umili dimore dei pescatori costruite con fango e canne, dove la semplicità della vita quotidiana si intreccia con il mistero del Natale. Accanto, un maestoso abete rosso di 29 metri, donato dai boschi di Ledro, svetta con la sua imponenza, raccontando una storia di natura rispettata e generazioni che si succedono, un’immagine viva della Chiesa in cammino.

La cerimonia d’inaugurazione, avvenuta questa sera, ha intrecciato spiritualità, musica e tradizione. La banda vaticana ha accompagnato l’evento, sottolineando il legame tra i donatori e la comunità di fedeli. Presenti le delegazioni delle comunità di Grado e Ledro, assieme ai rappresentanti della Palestina, simbolo della terra dove tutto ebbe inizio. Le parole del Papa, cariche di profondità e calore, hanno illuminato il significato dei simboli: l’albero, con i suoi cerchi di crescita che narrano anni di storia, e il presepe, che ci parla di una casa di pescatori, circondata dall’acqua, richiamo diretto al viaggio che ogni credente compie a bordo della barca della Chiesa.

Il Santo Padre ha poi allargato il suo pensiero alla Terra Santa e al messaggio universale di pace che il Natale porta con sé. I presepi di Betlemme, ha detto, pur nella loro diversità, condividono lo stesso annuncio di amore e di speranza. Ma, guardando alla realtà, ha alzato un appello accorato contro le guerre e la violenza, ricordando con dolore che “guadagnare per uccidere” è una delle più tristi contraddizioni del nostro tempo.

In questo intreccio di simboli, fede e riflessione, la Piazza si trasforma in un luogo di incontro e di speranza. Tra i “casoni” della laguna e i rami possenti dell’abete, si avverte un invito a guardare oltre, a costruire comunità e a stringersi insieme sulla barca che conduce a Gesù. Questo Natale, più che mai, sembra chiedere a tutti di riconoscere che nella Chiesa, e nel cuore del messaggio cristiano, c’è posto per tutti, senza esclusioni, perché “Gesù è venuto per i peccatori, per tutti noi”. Un messaggio semplice, ma potente, che riecheggia sotto il cielo di Roma e invita a sognare un mondo più giusto e fraterno.

Autore: Redazione