8 dicembre 2015: è ufficialmente iniziato il Giubileo Straordinario della Misericordia.
Poco dopo le 11, a cinquant’anni esatti dalla conclusione del Concilio Vaticano II, Papa Francesco ha aperto la la Porta Santa di San Pietro che era rimasta chiusa da quindici anni e cioè dall’Anno Santo del 2000 presieduto da Giovanni Paolo II.
Il giorno dell’inaugurazione del trentesimo Giubileo della cristinianità, dopo i 25 giubilei ordinari e i 4 straordinari che si sono succeduti dal 1300, è iniziato alle 6,30 con l’apertura dei 3 varchi blindatissimi – in piazza Sant’Uffizio, via della Conciliazione e Porta Angelica – attraverso i quali sono passati i fedeli dopo essere stati sottoposti ai controlli del servizio di sicurezza; alcuni di essi hanno deciso di trascorrere la notte all’aperto davanti alle transenne, per garantirsi un posto in prima fila.
La Santa Messa, ufficiata davanti alla Basilica, è iniziata alle 9.30 ed è stata preceduta dal suono delle campane alle 8.20 e poi dalla recita del rosario. In piazza c’erano oltre 50.000 persone.
Nel corso dell’omelia il Pontefice ha invitato tutti i “ad abbandonare ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato“, un messaggio forte e importante soprattutto in un momento segnato da un allarme terrorismo che ha imposto un piano di sicurezza eccezionale in cui sono impegnati oltre 2000 uomini delle forse dell’ordine dello stato italiano.
Parlando del tema centrale di questo giubileo straodinario, Papa Francesco ammonisce “Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia!”
Il rimando al Concilio torna nelle parole dell’omelia del Papa quando ricorda che quell’evento ha spinto “la Chiesa a uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in se stessa”. Va ripreso lo “spirito del buon samaritano”, che è il simbolo di questo Anno Santo e che è stato rappresentato anche nel suo logo, perché “Dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo”.
Al termine della messa sul sagrato, Papa Francesco ha indossato un mantello bianco e ascoltato il diacono leggere le parole di introduzione al rito dell’apertura della Porta Santa. Quindi è entrato nell’atrio della Basilica, dove ad attenderlo c’era il Papa Emerito Benedetto XVI; i due si sono salutati con un caloroso abbraccio. Anche in questa immagine sta la straordinarietà di questo Giubileo.
“E’ questa la porta del Signore, apritemi le porte della giustizia” con le parole del salmo 117 Papa Francesco ha preceduto il gesto dell’apertura della Porta Santa e, dopo aver sostato in raccoglimento per qualche istante sulla soglia, l’ha attraversata seguito da Benedetto XVI e successivamente dai cardinali,vescovi, religiosi e laici.
Il rito era stato anticipato, per la prima volta nella storia, dall’apertura della porta santa di Bangui, il 29 novembre.
Nei prossimi giorni verranno aperte le altre porte sante delle basiliche papali e, per la prima volta, Papa Francesco ha dato facoltà ad ogni diocesi del mondo di aprire una o più Porte Sante in modo da permettere a tutti i fedeli di compiere questo rito.
“Padre Santo concedi, ti preghiamo, a tutti coloro che varcheranno la Porta della Misericordia, con animo pentito, rinnovato impegno e filiale fiducia, di fare viva esperienza della tua tenerezza paterna e di ricevere la grazia del perdono per testimoniare, in parole e opere, il volto della tua misericordia” ha invocato il Pontefice davanti all’Altare della Confessione di San Pietro.