In occasione del Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha voluto in Vaticano le spoglie di San Leopoldo Mandic, famoso cappuccino confessore.
L’ostensione del corpo di padre Leopoldo sarà dal 5 all’11 febbraio 2016 nella Basilica di San Pietro, accanto alle spoglie mortali di Padre Pio da Pietrelcina.
San Leopoldo, al secolo Bodgan Ivan Mandic, nacque a Castelnuovo, l’odierna Herceg Novi in Montenegro, il 12 maggio 1866.
Frequentò gli studi a Castelnuovo e a sedici anni sentì la vocazione di farsi cappuccino ed entrò nel seminario dei Cappuccini di Udine. Il 2 maggio 1884 a Bassano del Grappa vestì l’abito religioso, ricevendo il nome di fra Leopoldo e impegnandosi a vivere la regola e lo spirito di San Francesco d’Assisi. Il 20 settembre 1890, nella basilica della Madonna della Salute a Venezia, fu ordinato sacerdote.
Un frate umile, piccolo di statura, con l’artrite alle mani e una difficoltà nel parlare che gli impedì di dedicarsi alla predicazione. Padre Leopoldo si distinse per le sue doti di confessore.
A partire dall’autunno del 1914 a padre Leopoldo venne chiesto l’impegno esclusivo nel ministero della confessione. Le sue doti di consigliere spirituale erano note da tempo, tanto che, nel giro di qualche anno, divenne confessore ricercato da persone di ogni estrazione sociale, che per incontrarlo arrivavano anche da fuori città. Confessarsi da lui era cosa breve. Anzi brevissima. Non si dilungava mai in parole, spiegazioni, discorsi. Aveva imparato dal Catechismo di san Pio X che la brevità è una delle caratteristiche di una buona confessione.
In una lettera indirizzata a un sacerdote, padre Leopoldo scrisse:
«Mi perdoni padre, mi perdoni se mi permetto… ma vede, noi, nel confessionale, non dobbiamo fare sfoggio di cultura, non dobbiamo parlare di cose superiori alla capacità delle singole anime, né dobbiamo dilungarci in spiegazioni, altrimenti, con la nostra imprudenza, roviniamo quello che il Signore va in esse operando. È Dio, Dio solo che opera nelle anime! Noi dobbiamo scomparire, limitarci ad aiutare questo divino intervento nelle misteriose vie della loro salvezza e santificazione».
Padre Leopoldo trascorreva le sue giornate in una stanzina di due metri per tre del convento dei Cappuccini di Padova dispensando, fino a dodici ore al giorno, la misericordia di Dio alle anime dei penitenti. Una cella che in estate diventava un forno e in inverno era una ghiacciaia, ma Padre Leopoldo restava sempre li, ad accogliere numerosissimi penitenti provenienti da tutta Italia, ascoltandoli con pazienza, incoraggiando e consolando.
Morì il 30 luglio del 1942 e il 1° agosto ebbero luogo i funerali nella chiesa di Santa Maria dei Servi. Venne sepolto nel Cimitero Maggiore di Padova, ma nel 1963 il corpo venne traslato in una cappella presso la chiesa dei Cappuccini di Padova che ormai è nota come il Santuario di San Leopoldo.
Il 2 maggio 1976, a trentaquattro anni dalla morte, Paolo VI dichiarava padre Leopoldo “beato” e il 16 ottobre 1983 Giovanni Paolo II lo proclamò Santo.
«La grandezza di padre Leopoldo è altrove: nell’immolarsi, nel donarsi, giorno dopo giorno, per tutto il tempo della sua vita sacerdotale, cioè per 52 anni, nel silenzio, nella riservatezza, nell’umiltà di una celletta-confessionale: “Il buon pastore offre la vita per le pecore”. Padre Leopoldo era sempre lì, pronto e sorridente, prudente e modesto, confidente discreto e padre fedele delle anime, maestro rispettoso e consigliere spirituale comprensivo e paziente. Se si volesse definirlo con una parola sola, come durante la sua vita facevano i suoi penitenti e confratelli, allora egli è “il confessore”… Eppure proprio in questo sta la
sua grandezza, in questo suo scomparire per far posto al vero Pastore delle anime».
(Giovanni Paolo II, Omelia per la canonizzazione di padre Leopoldo)
Esistono centinaia di episodi miracolosi che riguardano padre Leopoldo. I tre miracoli riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa per la glorificazione di padre Leopoldo sono le guarigioni prodigiose di Elsa Raimondi, Paolo Castelli ed Elisa Ponzolotto.
La sua festa liturgica viene celebrata il 12 maggio, giorno della sua nascita.
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