Lorenzo nacque nel 225 a Huesca nella Spagna del nord ai piedi dei Pirenei, nella provincia Aragonese. Le notizie dei suoi spostamenti nei primi anni della sua vita, sono limitate. Completò gli studi teologici ed umanistici a Saragoza dove incontrò papa Sisto II e che dette inizio ad una profonda amicizia. Nel 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma e Lorenzo il 30 agosto del 257 fu nominato arcidiacono, con il compito di gestire la diocesi di Roma, per occuparsi delle attività caritative, delle vedove e delle persone povere e degli orfani.
Entrambi subirono l’editto di persecuzione pubblicato da l’imperatore Valeriano con il quale obbligava i cristiani a assistere ai riti nazionali degli dei pagani, impedendo loro riunirsi nei cimiteri e nelle catacombe. Sisto II dapprima riuscì a scampare alla persecuzione ma, in seguito fu arrestato ed in seguito martirizzato in un cimitero.
Lorenzo dai primi secoli viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, l’ampia tunica ornata con il mano la graticola dove si pensa abbia subito il supplizio. Più recentemente, è rappresentato con la borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuita, secondo i testi agiografici, ai poveri.
Lorenzo è morto per Cristo. Le vicende del martirio di Lorenzo sono descritte in vari documenti che si basano più su testimonianze orali che su carte scritte.. Ricchezza di particolari si ritrovano nella Passio Polychromì , nel racconto sono contenuti dei racconti leggendari ma, i racconti trovano conferma anche nel De Officiis Ministrorum di Ambrogio; il suo corpo riposa nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino, entrambi martiri. Numerose chiese a Roma sono a lui dedicate e tante in tutt’Italia.
Una prima traccia del martirio di Lorenzo del 10 agosto di ha nel Depositio martyrum , uno scritto datato 354 ed anche di Prudenzio e da Agostino d’Ippona. Ritroviamo nel tempo anche altre tracce del martirio di san Lorenzo in alcune forme liturgiche contenute nei sacramentali romani e nel Ormionale Visigotico.
La tradizione racconta che a Lorenzo fu promessa salva la vita se avesse consegnato i tesori della Chiesa entro tre giorni. Il 10 agosto, Lorenzo si presentò alla testa di un corteo di suoi assistiti confermando il suo servizio di carità ai poveri da lui qualificati come veri tesori della Chiesa.
Secondo un’antica leggenda che dura nei secoli le stelle cadenti del 10 agosto sono le scintille del fuoco che ardeva sotto la graticola di San Lorenzo che, levatesi miracolosamente fino al cielo durante il martirio, ricompaiono ogni anno nel giorno della sua morte nella magica notte estiva.
San Lorenzo è considerato patrono e quindi protettore dei bibliotecari, dei cuochi, degli osti, dei librai, dei pasticcieri, dei vermicelli, dei pompieri, dei rosticcieri, e lavoratori del vetro.
San Lorenzo è inoltre patrono di molti comuni in Italia che a lui dedicano feste e celebrazioni.