Nella Polinesia francese, a differenza della Francia Continentale, la religione riveste ancora un ruolo molto importante. Le persone sono piú attaccate e coinvolte nella fede, che qui viene osservata con maggiore vigore.
La popolazione si divide nell’ osservanza della Chiesa Protestante, circa il 45%, in quella Cattolica, il 34%, ed di altre religioni. I primi missionari protestanti arrivarono a Tahiti per evangelizzare i popoli dell’ Oceania già nel 1797. In meno di 30 anni quasi tutto l’ arcipelago fu convertito al cristianesimo. I missionari cattolici, arrivati più tardi intorno al 1830, si stabilirono inizialmente nelle isole Gambiee da lì partirono a diffondere il loro credo in tutta la Polinesia.A seguire, alla fine del 19 ° secolo, sbarcarono i Mormoni e gli avventisti
La Chiesa Protestante
una volta era conosciuta col nome di Chiesa evangelica della Polinesia francese, oggi si chiama “Chiesa protestante Maóhi“. E’ differente il loro credo rispetto a quello dei protestanti. Viene adottata la fede di “Duro Raapoto”, teologo e linguista polinesiano che poneva come base principale del credo quella dell’identità Maóhi con il ritorno alla basi della terra ponendo al centro delle idee la fede. In questo caso Dio è rappresentato da Ta’aroa (Dio creature del tutto nel politeismo tahitiano).
Ta’aroa ha diviso il mondo in 7 livelli. Sul piano più in basso viveva l’uomo che moltiplicandosi è andato ad occupare i livelli superiori insieme alla flora e alla fauna. E così che l’uomo ha riempito la terra, anche se tutto apparteneva a Ta’aroa, padrone del creato intero.
I sacerdoti Maóhi , per celebrare il culto usano il libro Faraite moa haapaeraa maa no te Hau (liturgia del Buon venerdì), che si incentra sull’identità Maóhi.
La Chiesa Cattolica
forte è la presenza dei cristiano cattolici, in maniera particolare nelle Isole Marchesi. I cattolici polinesiani utilizzano la liturgia classica a cui hanno aggiunto parti della tradizione polinesiana con canti, musica e balli locali.
Altri credo religiosi presenti nell’ isola
La chiesa mormone o la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (6% della popolazione).
I mormoni affidano il loro messaggio al patrimonio culturale polinesiano utilizzano l’ ideologia filo-americana che commemora la vita dei pionieri dai giorni di John Smith. Altre minoranze religiose sono quelle della Chiesa avventista del settimo giorno (5%) e dei Sanitos.
Nelle piccole isole polinesiane gli uffici religiosi rappresentano degli eventi imperdibili. Le donne si vestono con abiti bianchi e cappelli mentre gli uomini indossano pantaloni scuri e camicie di colore chiaro. La cultura Maóhi si ritrova quotidianamente sul corpo della popolazione attraverso i tatuaggi, vero e proprio simbolo di cultura tradizionale.
Ci sono i ti’i o tiki ( ovvero statue ancestrali che spesso incutono paura) ed i marae (siti cerimoniali sacri). In alcune piccole isole vengono celebrate le cerimonie Kava, delle danze tradizionali, i famosi haka (prese dai Maori ed utilizzate ad esempio come danza dai giocatori di rugby) e tributi verso gli Dei.
Proprio per via del fascino di queste cerimonie sono in tanti a volersi sposare con questo rito. Molti turisti arrivano proprio per questo. I sacerdoti tahitiani uniscono in matrimonio coppie celebrando antichi riti polinesiani.
Ringraziamo il blog di viaggi igvblog.it per questo contenuto.