La festa del Santissimo Salvatore della Trasfigurazione si celebra dal 2 al 6 di agosto a Cefalù, in Sicilia. In questo periodo di fine mietitura e trebbiatura gli agricoltori si riposano e gioiscono per il raccolto.
L’evento della Trasfigurazione festeggiato a Cefalù affonda le sue radici nelle pagine di vangelo riportate dai tre evangelisti sinottici Matteo, Marco e Luca.
Secondo il Vangelo di Matteo si narra che: “Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, un per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo”. Mt 17,1-8.
Il mistero luminoso della Trasfigurazione è una teofania, la rivelazione di Cristo, luce eterna che illumina il mondo con la sua presenza viva. La trasfigurazione è anche metamorfosi, la trasformazione della conoscenza interiore del Signore che diventa esperienza di preghiera e di luce.
Nella trasfigurazione il volto di Gesù si illumina come il sole: Egli rivela la sua gloria divina.
Gesù incarna e anticipa il destino dei giusti quando risplenderanno come il sole nel Regno del Padre. Sul monte Mosè ed Elia dialogano con Gesù e condividono con lui la sorte dei profeti perseguitati che devono passare attraverso la sofferenza per poi essere ricompensati dalla gloria.
La bellezza di questo mistero di Luce pervade Pietro e gli infonde pace e forza per portare avanti la missione consegnatagli dal Signore.
Una voce, poi, rivela la vera identità di Gesù: egli è l’Amato, il Figlio prediletto del Padre. Il Padre invita ad ascoltare le parole del Figlio e quindi a seguirlo come segno di alleanza eterna. Ma i discepoli hanno paura, per questo Gesù li invita a non temere quanto piuttosto ad amare!
E’ da questa pagina di Vangelo che nasce la festa di Cefalù. La devozione della città al Santissimo Salvatore risale all’epoca del re normanno Ruggero II il quale fece costruire la Basilica Cattedrale e fece realizzare il mosaico del Cristo Pantocratore.
L’evento però che lega maggiormente la città di Cefalù al Santissimo Salvatore è il violento terremoto del 1783 che fece tremare l’intera Sicilia lasciando intatta Cefalù che invocava la protezione da parte del Salvatore. La festa venne in seguito fatta coincidere con la vigilia della Solennità della Trasfigurazione di Cristo, in agosto.
I festeggiamenti hanno inizio con il dispiegamento della bandiera del Cristo Pantocratore su tetto della cattedrale. Durante il pomeriggio dell’ultima giornata di festeggiamenti si svolge la gara chiamata “antinna a mari”. Questa gara, organizzata e realizzata dai pescatori giovani e anziani, prevede la conquista di una bandierina colorata attaccata ad un lungo tronco scivoloso e fissata in mare. Chi vince grida: Viva il Santissimo Salvatore!
Nel tardo pomeriggio poi ha luogo la solenne processione del simulacro del Cristo, una serata ricca di preghiere, canti e benedizioni. E’ il vescovo a chiudere i festeggiamenti in onore del Salvatore attraverso un discorso. Infine al grido di Viva Gesù Salvatore il simulacro rientra lentamente in Duomo e uno spettacolo di fuochi d’artificio luminosi e colorati sigilla la festa dedicata alla Trasfigurazione del SS Salvatore.