Ad Ischia, l’isola appartenente all’arcipelago delle isole Flegree si festeggia tra il 29 e 30 settembre, la festa di San Michele Arcangelo, protettore del borgo di Sant’Angelo. La processione è molto sentita dai locali.
A Sant’Angelo, piccolo borgo marinaro a sud dell’isola si rinnova ogni anno alla fine di Settembre l’omaggio al Santo Patrono. Alla guida della manifestazione un parroco inflessibile, don Vincenzo Fiorentino che da oltre 50 anni segue la parrocchia.
Anticamente vicino alla sommità dell’isolotto di Sant’Angelo, alla “Torre” era nato un piccolo monastero di benedettini con la torre di avvistamento. I benedettini abbandonarono il luogo intorno al 1432, lasciando nella popolazione del luogo un forte attaccamento per l’Arcangelo Michele, in seguito ai bombardamenti degli Inglesi nei primi dell’800 e per l’ampliamento del paese verso la marina, l’immagine del santo venne traslocata nella cappella di “Santa Maria a Terra” in zona “Madonnella”.
Solo nel 1850 fu costruita la nuova Chiesa parrocchiale sul terreno di proprietà storica della famiglia Iacono, il cui figlio sacerdote Giuseppe fu il primo parroco di Sant’ Angelo fino al 1912, Giuseppe stesso ottenne che la chiesa diventasse Parrocchia nel 1905 per la piccola comunità di San Michele, festeggiando nel 2005 il suo primo centenario come comunità parrocchiale.
Negli anni seguenti fino al 1962 don Luigi Trofa guidò la giovane comunità santangiolese, prima dell’arrivo di don Vincenzo. La struttura della chiesa è stata ritoccata nel tempo e ricalca lo stile locale. Solo recentemente è stata posta la raffigurazione di San Michele in maioliche. Anticamente c’era un campanile con tre archi che ha lasciato il posto a sinistra al nuovo campanile.
La Chiesa presenta una sola navata. Sull’altare si trova una pala della metà dell’Ottocento raffigurante San Rocco e l’Assunta. Ai lati dell’abside ci sono due nicchie, contenti le statue della Madonna Addolorata e del Cuore di Gesù. A destra un altro piccolo altare con una statua del settecento di San Michele Arcangelo. Da segnalare nella sacrestia un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino d’autore sconosciuto.
Il 29 e 30 settembre sono due giorni densi di appuntamenti, il programma di anno in anno cambia di poco, molto suggestiva è la processione della prima sera, il giorno della festa del Patrono, quando il Santo viene trasportato a spalla dai decine di fedeli lungo le strade strette e scoscese della parte alta e quelle più caratteristiche del porticciolo, la luce del tramonto come per incanto illumina le scogliere riflettendo sull’acqua come tante lucciole sul mare.
Questo scenario viene preparato da alcuni giovani del posto che posizionano sugli scogli delle lattine piene di stracci imbevuti di gasolio che vengono incendiati mentre il Santo Patrono passa lungo il porto.
Il 30 settembre alle prime ore del mattino la statua del Santo viene trasferita nella piazza del paese e lasciata in visione fino alla sera. L’immagine di san Michele Arcangelo viene quindi portata in processione in mare con al seguito centinaia d’imbarcazioni grandi e piccole che arrivano da ogni parte dell’isola e seguono il “Pellicano”, l’imbarcazione che ospita il Santo scortata da barche della capitaneria di porto. Per i fedeli che trovassero posto sui taxi boat della cooperativa barcaioli di Sant’Angelo, c’è sempre la possibilità d’ imbarcarsi su due motonavi per le gite turistiche nel golfo di Napoli, impiegate all’occorrenza nella processione.
Lo processione in mare si snoda da Punta Chiarito, della frazione di Foriana di Panza sino alla spiaggia dei Maronti e Barano, sempre nello scenario scintillante delle scogliere scintillanti di luce che creano una suggestiva atmosfera.
Lungo il percorso in mare il santo viene accolto con ripetuti fuochi pirotecnici, ogni ristorante, albergo o semplice bar si sente in dovere di salutare l’Angelo Protettore. Dopo la Solenne Santa Messa celebrata in piazza con il supporto della banda, un assordante finale di suoni luci e colori avvolge Sant’Angelo per salutare tutti i fedeli.