L’ingresso di Mons.Angelo Spina nella diocesi Ancona-Osimo

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“Non ho né oro, né argento, ma porto Gesù Cristo”

L’ingresso di Mons.Angelo Spina nella diocesi Ancona-Osimo

Domenica 1°ottobre, giorno in cui la Chiesa fa memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino, fin dalle primissime ore del pomeriggio il piazzale antistante il Duomo di San Ciriaco ad Ancona si è colorato di uno straordinario mosaico di umanità, segno vivo di un popolo in trepidante attesa del suo pastore. Mons.Angelo Spina, scelto da Papa Francesco per guidare la diocesi Ancona-Osimo, è arrivato sulla cima del colle Guasco attorno alle 17. Dopo una visita alla Santa Casa di Loreto per un atto di affidamento alla Madonna, accolto da Mons.Fabio Dal Cin, da un mese nuovo vescovo della città mariana, Mons.Spina si è diretto a Numana dove si è imbarcato su una motovedetta della Capitaneria di Porto per raggiungere via mare la città dorica. Tanti i pellegrini dal Molise e dall’Abruzzo, terre che molto lo hanno amato come parroco prima e poi come vescovo per dieci anni della diocesi Sulmona-Valva. “Siamo tutti cittadini uniti chiamati con umiltà a costruire il bene comune, che è il bene di tutti. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma quello degli altri. In Chiesa siamo figli di Dio per costruire la civiltà dell’amore”: le prime parole pronunciate al cospetto dei fedeli sono un invito alla comunione fraterna, come recita il suo motto episcopale In Caritate coniuncti, uniti nell’amore. “Questa è la sua casa. Non deve bussare per entrare”: Mons.Spina prima di iniziare la celebrazione eucaristica si rivolge con affetto e accoglienza al Cardinale Edoardo Menichelli, che si ritira per raggiunti limiti di età lasciando una grande eredità umana e spirituale alla comunità che per tredici anni ha accompagnato nella fede. Un nuovo “sorvegliante”, come ci richiama dal greco la parola επίσκοπος, è dato in dono al popolo di Dio in cammino per essere vigile sentinella e “trasformare una vita sterile in una vita fruttuosa, una selva in vigna” mettendo in pratica la parabola dei due figli tratta dal Vangelo di Matteo, letta durante la liturgia della Parola. Non ho né oro, né argento, ma porto Gesù Cristo”: il nuovo pastore di origine molisana (nato il 13 novembre 1954 a Colle d’Anchise, in provincia di Campobasso) riprende il messaggio di Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro nel 2013. Come lui è un “costruttore di ponti” che crede nella rivoluzione della tenerezza e nella prossimità alla gente, atto di dedizione alla Chiesa locale. Un pensiero speciale lo rivolge alle famiglie, luogo privilegiato dove Dio rinnova il miracolo dell’amore gratuito; ai poveri e ai sofferenti nel corpo e nello spirito dice: “Davanti a voi siamo tutti invitati ad inginocchiarci.”

 

In foto: Mons. Angelo Spina con la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.

Autore: Benedetta Grendene

Maturità classica presso il Liceo “Giacomo Leopardi” di Recanati, laurea in “Economia per le arti, la cultura e la comunicazione” presso l’Università “Luigi Bocconi” di Milano, giornalista pubblicista.