Dalla felice ispirazione del Santo poverello di Assisi che realizzò il primo presepe vivente a Greccio, in Umbria, per poter ancor meglio contemplare il mistero del Dio che entra povero e indifeso sulla Terra, sono tanti gli appassionati che ancora oggi si incamminano alla ricerca dei presepi più originali e creativi.
Facendo una semplice ricerca nel web, ci si imbatte in varie “classifiche” sui presepi più belli del nostro paese, da quelli più tradizionali (se così si può dire, visto che alcuni sono realizzati con i materiali più insoliti) a quelli viventi.
Al primo posto troviamo il presepe da Guinness dei primati di Manarola (La Spezia): si tratta di un’enorme realizzazione, addirittura la più grande al mondo, che ha richiesto ben 30 anni di lavoro! Occupa una superficie di 4.000 mq. ed è posto sulle pendici della collina di Tre Croci, con ben 300 personaggi a grandezza naturale costruiti con materiali riciclati e 15.000 luci alimentate da generatori fotovoltaici. Un presepe anche ecologico quindi!
Nella riviera romagnola vengono create dagli artisti dell’Accademia della sabbia, delle sculture di sabbia appunto, che si possono ammirare in tre presepi con statue a grandezza naturale: all’interno dell’Ice Village di Rimini, a Torre Pedrera ed a Belligea Marina.
In una penisola con due isole come l’Italia, non poteva mancare il presepe sommerso; si trova all’interno del lago di Laveno, in pieno centro e ad una profondità visibile a tutti, in cui vengono collocate 42 statue a dimensioni naturali. La notte la scena è resa ancora più spettacolare e affascinante dalle luci che con il movimento dell’acqua fanno sembrare animati i personaggi.
Un altro presepe sull’acqua è allestito a Comacchio, dove i personaggi vengono sistemati in piccole imbarcazioni o piattaforme galleggianti disposte lungo i canali che attraversano la città lagunare in provincia di Ferrara.
Al quinto posto troviamo il centenario presepe meccanico di Torino, allestito fin dal 1927, con oltre 200 personaggi di cui più della metà animati da un unico antico motore elettrico. Negli ultimi anni è stato realizzato un nuovo effetto giorno/notte con led di nuova tecnologia e gestito da una centralina collegata ad un software dedicato, cosa che ha permesso un notevole risparmio energetico.
Chi non è particolarmente freddoloso, a -18 gradi potrà ammirare nel piccolo borgo di Massa Martana in provincia di Perugia, il presepe di ghiaccio con statue a grandezza naturale scolpite su enormi blocchi e illuminate da giochi di luce, disposte su 15 mq.. Inoltre in altri 25 locali attigui si possono ammirare presepi provenienti da tutta Italia oltre ad opere in ceramica e sculture dedicate al Natale.
Un presepe tutto al femminile è quello realizzato dalle donne panificatrici di Olmedo, in provincia di Sassari, dove viene celebrata la Natività di Betlemme (che significa proprio “casa del pane”) utilizzando questo alimento per creare sia l’ambientazione che i personaggi.
L’unico presepe vivente menzionato è quello di Matera, la cui cornice d’eccezione è quella dei famosi Sassi, tra le cui viuzze oltre 300 attori daranno vita ad una rappresentazione sacra-teatrale estremamente toccante e suggestiva, riproducendo diverse scene: l’Annunciazione, il Sinedrio, il Mercato, gli antichi mestieri, la Corte di Erode e la Natività. In questo caso però si tratta solo di visite guidate in gruppi, da prenotare in anticipo.
Al penultimo posto, ma non meno importante, troviamo non un presepe, ma addirittura un’intera via di presepi, famosissima: via san Gregorio Armeno a Napoli, dove i maestri dell’arte presepiale espongono nelle antichissime botteghe le proprie opere tutto l’anno, ma in questo periodo inseriscono ogni anno nuovi personaggi del mondo dello spettacolo, del calcio, della politica o del cinema… persino il Papa! Tutti rappresentati con un pizzico di satira! Si tratta di statuine create rigorosamente in terracotta, modellate dalle abili mani degli artigiani napoletani e dipinte in ogni minimo dettaglio, con abiti cuciti a mano.
All’ultimo posto troviamo un altro presepe storico-meccanico, allestito a Cavallermaggiore in Piemonte, con statue del XVIII e XIX secolo (ma con continue modifiche e l’aggiunta di nuovi automatismi e particolari), allestito su una superficie di 300 mq. e con oltre 80 movimenti meccanici. Le statue più antiche sono di legno e hanno gli occhi in vetro, oppure hanno braccia e gambe snodate, mentre quelle del secolo scorso sono realizzate in terracotta e stoffa.
A questo punto non resta che mettersi in cammino, incontro al nostro Dio che si butta fra le braccia dell’umanità, per riportarla all’antico splendore: buon pellegrinaggio da nord a sud, attraverso questa tradizione antica e sempre nuova.