San Giovanni di Dio
San Giovanni di Dio, alla nascita Juan Ciudad, nacque a Montemor o Novo, presso Evora, in Portogallo l’8 marzo 1495. A soli 8 anni si dice che scappò di casa e ben presto si trasferì a Toledo dove trascorse la gioventù occupandosi di pastorizia. Nel 1523 si arruolò nell’esercito e partecipò come soldato nel 1525 alla battaglia di Pavia combattuta tra l’esercito francese guidato dal re Francesco I e l’armata imperiale di Carlo V. Chiusa questa parentesi militare, passò di mestiere in mestiere, facendo il pastore, lavorando come operaio presso una famiglia nobile portoghese, infine aprendo una piccola libreria a Granada. Si racconta che durante il cammino verso Granada incontrò un bambino poverello e scalzo con in mano un frutto di melograno. La povertà di questo ragazzino turbò il cuore di Juan e sentì una voce interiore dire Granada sarà la tua croce.
Proprio a Granada infatti, nel 1534, ascoltando un’omelia di San Giovanni d’Avila, ebbe una forte conversione tanto che spogliandosi di tutti i suoi averi e regalandoli ai bisognosi, la gente lo prese per matto e lo fece ricoverare in un manicomio. Juan sperimentò sulla sua carne i maltrattamenti che ricevevano i malati e questo lo portò a considerare di diventare volontario al servizio degli infermi. Ecco che nacque la vocazione di Giovanni di Dio: servire i poveri, gli emarginati e i malati nel corpo e nella mente. Nel 1538 Giovanni fondò a Granada il suo primo ospedale, rivoluzionario per la sua epoca perché pieno di calore umano e con un nuovo concetto di assistenza personalizzata, dove ciascun paziente riceveva le cure necessarie a seconda della propria malattia ed aveva una sua propria camera personale, qualcosa di impensabile per l’epoca.
Sprovvisto degli studi in medicina si rivelò abile guaritore, soprattutto per quanto riguarda le malattie mentali, inaugurando con grande anticipo il metodo psicosomatico e psicoanalitico di cura dello spirito come via per curare il corpo. Nel 1940 nacque la Congregazione dei Fratelli della Misericordia.
Furono molti i lavori di cui si occupò Giovanni per poter rimediare a tutte le necessità dei suoi malati e dei bisognosi, tanto che cominciò ad ammalarsi. La stanchezza per il poco dormire e il molto lavorare, la fame e il freddo lo condussero a perdere le forze. L’8 marzo 1550 Giovanni sentì di essere chiamato a lasciare questo mondo e stringendo a sé il crocifisso si mise a pregare fortemente il Signore affidandogli la sua anima.
Dopo la sua morte i suoi compagni continuarono la sua opera di servizio ai poveri e ai malati fino ad estendersi in Europa, in America, nelle Filippine, in Nuova Guinea e Nuova Zelanda. L’ordine religioso dei fratelli di San Giovanni di Dio fu riconosciuto da Papa Pio V nel 1572. Il santo fu canonizzato da Papa Alessandro VIII nel 1690. Nel 1886 fu proclamato patrono dei malati e degli infermieri da Leone XIII e anche del corpo dei pompieri in quanto salvò molti malati da un incendio avvenuto all’ospedale Reale di Granada.
Ancora oggi la sua opera continua grazie ai Fratelli Ospedalieri, meglio noti come Fatebenefratelli, da una celebre frase del Santo “Fate (del) bene fratelli, a voi stessi” , che vivono la loro vita secondo i grandi valori cristiani del servizio, della cura e dell’amore verso il prossimo.