Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme precede la celebrazione della Pasqua, ed è anche chiamata Domenica della Passione del Signore.
Essa ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme sul dorso di un asinello, come re umile e mite, mentre tutta la folla lo accoglieva agitando palme e stendendo mantelli, gridando: “Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!”.
La narrazione dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli: (Mt 21,1-9; Mc 11,1-10; Lc 19,30-38; Gv 12,12-16).
L’evento rimanda alla festività ebraica di Sukkot, la festa delle Capanne, occasione in cui i fedeli, giunti in pellegrinaggio a Gerusalemme salivano al Tempio in processione con in mano il lulav, un mazzetto composto da rami di palme (simbolo della fede), mirto (simbolo della preghiera) e salice (simbolo del silenzio dinnanzi a Dio). (Lv 23,40). Il cammino era ritmato dall’Hoshana, Osanna, un’invocazione di salvezza a Dio per la liberazione dall’Egitto.
La Domenica delle Palme segna l’inizio della settimana Santa che ricorda gli ultimi momenti della vita di Gesù, la sua Passione, morte e Risurrezione e culmina nella Pasqua del Signore dopo il Santo Triduo del Giovedì, Venerdi e del Sabato.
La celebrazione liturgica delle Palme generalmente si svolge partendo da un luogo non troppo distante dalla chiesa dove il sacerdote benedice i rami di ulivo dei fedeli, quindi si inizia la processione verso la chiesa e durante la Messa si legge la Passione di Gesù.
La tradizione vuole che i fedeli portino a casa i rametti di ulivo benedetti come simbolo di pace per conservarli o donarli a parenti e amici; i rami benedetti verranno poi bruciati e la cenere usata per il mercoledì delle ceneri dell’anno successivo.
Nel Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,12-15) si narra che per accogliere Gesù furono usati rami di palma simbolo di trionfo e di regalità. Nei vangeli non c’è riferimento ai rami d’ulivo: Matteo e Marco raccontano di rami di alberi o fronde prese dai campi, Luca non ne fa menzione. Sembra, dunque, che i rami d’ulivo siano stati introdotti attraverso le tradizioni popolari a causa della scarsità di piante da palma, specialmente in Italia. In zone come l’Europa settentrionale dove non cresce l’ulivo i rametti vengono sostituiti da fiori e foglie intrecciate.
Da Nord a Sud l’Italia sarà ricca di eventi e celebrazioni per commemorare l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
In provincia di Milano, a Melzo, si svolgerà la tradizionale fiera delle Palme con gli spettacoli delle scuole di ballo, mostre fotografiche, concerti e tanto altro.
A Bobbio, Piacenza, dopo la benedizione degli ulivi nella Basilica di San Colombano, inizia la processione delle Palme in onore di Cristo Re guidata dal parroco e dai chierici con preghiere e canti celebrativi. La processione per le vie della città raggiungerà la Cattedrale di Santa Maria Assunta dove verrà celebrata la Santa Messa.
In provincia di Firenze, nel Chianti, dopo la tradizionale benedizione degli ulivi si snoda la processione che rievoca l’arrivo di Gesù.
A Montepulciano, Siena, il pomeriggio della Domenica delle Palme ha luogo la tradizionale corsa su pista con cavalli.
Sul Trasimeno, Perugia, la benedizione delle Palme dà inizio alla processione che conduce alla S.Messa e alla lettura della Passione di Cristo.
Ad Assisi si celebrano i riti della Domenica delle Palme in tutte le parrocchie e basiliche della città. Dalla processione si va verso le chiese dove si bussa tre volte alla porta, segno del Paradiso che è stato chiuso dopo la cacciata di Adamo ed Eva e viene riaperto da Cristo grazie al sacrificio della sua morte e alla risurrezione.
In provincia di Palermo, a Gangi, le confraternite del luogo si ritrovano la mattina presto in chiesa dove vengono assegnate e allestite le grandi Palme da portare in processione con fiori, rami di dattero e simboli sacri artigianali.
A Scalea, Cs, per le Palme si fanno benedire i ramoscelli d’ulivo e delle palmette adornate da prodotti locali e formaggi, come il “caciocavallo”, e quelle realizzate con confetti.
A Montescaglioso, MT, tradizionalmente i giovani fidanzati portano in chiesa Palme fatte con foglie di ulivi, con al centro gli ori da regalare alle fidanzate. Ancora oggi le coppie in procinto di sposarsi vengono chiamate all’altare e partecipano alla processione dopo la S. Messa.
In Calabria, a Bova-Chora, i contadini intrecciano i rami d’olivo a formare le pupazze, figure femminili di varie dimensioni decorate e arricchite con fiori freschi di campo e ingioiellate con frutta fresca, poi portate in processione fino al santuario di San Leo, la chiesa principale del paese.
In Sardegna è antica la tradizione della tessitura delle prammas pintadas cioè la filatura e decorazione delle palme attraverso varie tecniche di intreccio delle foglie: incastro, avvolgimento a spirale, intreccio in diagonale, annodatura. Con esse vengono realizzate figure simboliche come cuori, croci, campane e gigli.
A Mondello ha luogo una sacra rappresentazione della Passione di Gesù Cristo che si svolge all’aperto nelle piazze adiacenti alle chiese alla quale partecipano più di 150 personaggi di cui la maggior parte sono attori giovani.
Caccamo, Palermo, è famosa per “U signuruzzu a cavaddu”, una cerimonia che rievoca l’entrata di Gesù a Gerusalemme su un asinello. Un chierichetto a dorso di un asino sfila per le vie della città benedicendo i presenti. Lungo il percorso giovani con in mano rami di palme formano degli archi sotto i quali passa “U signuruzzu”.
Domenica 25 marzo il Santo Padre benedirà le palme e gli ulivi, e al termine della processione celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore.
La stessa domenica si celebra anche la XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù dal tema: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30).