L’arte romanica si diffuse in Europa tra il XI e il XII secolo fino all’affermazione dell’arte gotica, creando una certa varietà di forme e schemi costruttivi che possiamo trovare nella sua architettura.
La presenza di determinati elementi caratterizzanti fa sì che lo stile architettonico si manifesti nella sua massima espressione: gli edifici religiosi.
L’interno delle chiese romaniche è suddiviso in genere in campate, ovvero l’area che si può trovare in uno o più elementi portanti della struttura, costituite da una navata centrale a basa quadrata.
La costruzione dell’abside con coro contenente l’altare maggiore e un corridoio e l’uso dell’arco a tutto sesto rappresentano una vera e propria novità di questo periodo.
Un esempio significativo di architettura romanica è l’Abbazia di Santa Maria Delle Moie.
Situata nella provincia di Ancona, a Moie, risalente al XII Secolo, è una abbazia diventata ora chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria, celebrata l’8 Settembre.
Inglobata tutt’ora nella cittadina, inizialmente sorgeva fuori dal centro abitato, lungo le sponde del fiume Esino e da questa sua posizione deriva la sua denominazione “Moje”, ovvero tratti di vegetazione che si estendevano in una zona paludosa.
Il suo insediamento è presumibilmente legato alla bonifica e alla colonizzazione del fondovalle da parte dei monaci che fondarono l’abbazia.
La struttura della chiesa presenta una pianta basilicale a tre navate, con quella centrale leggermente più alta rispetto alle altre.
Il rapporto tra la lunghezza e la larghezza delle navate ci consente di ammirare la pianta anche come una croce greca inscritta in quadrato.
Nell’area presbiterale ad est si può notare tre absidi semicircolari sulle quali si aprono tre monofore, finestre sormontate da un arco.
Una caratteristica particolare decorativa è costituita dal portale a tralci e intrecci, mentre per quanto riguarda il campanile cilindrico, rimane soltanto la base.
La muratura complessiva è composta da pietre squadrate di arenaria giallastra.