Una abbazia particolarmente misteriosa che ci vuole trasmettere un messaggio che ancora oggi rimare incerto e difficile da interpretare.
Costruita dai Conti Atti, Signori di Sassoferrato, per ospitare i monaci camaldolesi durante il secolo XII utilizzando le pietre dell’antica città di Sentium, città edificata nel 600 a.C.
La particolarità di questa chiesa è stata incorporata da un altro edificio che non ha nulla a che vedere con la sua architettura esteriore poiché la sua struttura è ancora intatta, quella originaria.
In alcune stanze sono ancora visibili le mura originali circondate da un’altra costruzione esterna, supponendo che hanno voluto nascondere l’intera chiesa oppure per proteggerla con un rinforzo notevole.
Un altro elemento di questa fusione è il corridoio che si deve percorrere per entrare, nel quale è visibile il vuoto che si è creato tra le due chiese.
Gli elementi simbolici presenti nel suo interno ci riportano ad un legame con i cavalieri templari, diventando così un tempio cristiano unito a derivazioni pagane.
L’interesse che hanno mostrato personaggi come Napoleone o Mussolini oppure di imperatori tedeschi visitando questa chiesa che non è collocata certamente su crocevia importanti, aumenta il mistero della presenza di segreti molto importanti, ancora oggi ignoti o nascosti perfettamente.
Molto affascinanti sono dei magnifici capitelli romanici caratterizzati da una rara rappresentazione di Gesù crocefisso in piedi con quattro chiodi a significare che non era morto in croce poiché era ancora vivo per via della resurrezione o mai morto.
Da non perdere assolutamente sia gli affreschi rappresentati la vita di San Tommaso con la Madonna, Gesù e il Beato Alberto che i resti di un affresco con San Caterina e la ruota del martirio.
Le pareti interne sono dominate principalmente dal colore bianco, intervallato con pietre dal colore scuro ad indicare luce e tenebre, ovvero la lotta dei cavalieri, il bene contro il male cosmico.