San Camillo operò grandi conversioni, donandosi tutto a tutti. La sua memoria viene celebrata il 14 Luglio.
Nato in provincia di Chieti da una famiglia appartenente alla piccola aristocrazia, gli venne imposto il nome della madre alla nascita (Camilla de Compellis) che morì quando lui era appena adolescente.
Pigro e rissoso, ebbe una giovinezza molto tumultuosa poiché non ricevette mai una buona e sana educazione.
Iniziò per volere del padre la carriera militare fino quando nel 1570 un’ulcera al piede lo costrinse ad abbandonare la compagnia per recarsi in cura presso l’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove una volta guarito fu assunto come inserviente ma venne ben presto allontanato per mancato impegno sul lavoro.
Una volta tornato a dedicarsi alle armi come soldato di ventura, conobbe i vizi dei militari dell’epoca e in poco tempo sperperò tutto nel gioco, tornando alla vita dissoluta in giro per l’Italia.
In questo suo vagabondare, venne assunto dai Cappuccini presso un convento di Foggia, luogo in cui si verificò la sua conversione con la decisione di diventare un frate cappuccino.
Durante questo percorso di avvicinamento alla vita religiosa, dovette ritornare all’Ospedale degli Incurabili per il problema al piede, rimanendoci per quattro anni.
Qui accorgendosi dello stato di totale abbandono in cui si trovavano gli ammalati, maturò definitivamente la sua vocazione alla loro assistenza.
Accompagnato dai suoi compagni che si erano consacrati anche loro alla cura dei malati, iniziò a dare vita nel 1582 alla congregazione religiosa della “Comunità dei Ministri degli Infermi” con l’aiuto di Papa Sisto V che approvò i primi suoi statuti.
Sotto la guida spirituale di San Filippo Neri, di cui era gran amico riprese gli studi fino ad essere ordinato sacerdote nel 1583.
Rimasto impressionato dall’eroismo e dalla volontà con le quali Camillo e i suoi compagni avevano assistito i malati durante la carestia di Roma del 1590, Papa Gregorio XIV riconobbe la congregazione come Ordine religioso.
Questo nuovo ordine si distinse subito, espandendosi in molte città italiane con la fondazione da parte di Camillo di numerose comunità al servizio dei grandi nosocomi cittadini.
La Croce Rossa sul petto divenne l’insegna dei “Camillani”, grandi infermieri che si dedicarono alla cura spirituale e all’assistenza corporale dei malati.
Gravemente malato dovette lasciare la direzione dell’Ordine ma continuò incessantemente a prendersi cura dei malati fino alla sua morte avvenuta nel 1614 presso il convento di Maddalena, sede principale.
Fu tumulato e le sei reliquie portate nella città d’origine.
Nel 1746 fu proclamato Santo mentre nel 1886 Patrono degli Ospedali e di tutti gli Operatori Sanitari.
Ai malati che assisteva diceva con amore “Comandatemi, perché siete i miei Padroni”.
Grande devoto della Madonna a tal punto da farsi chiamare “Figlio e servo della Madre di Misericordia”.
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