La Cattedra di San Pietro rappresenta un trono di legno vescovile appartenuta secondo la tradizione all’apostolo Pietro come primo vescovo e papa di Roma.
Nella Chiesa Cattolica antica il Vescovo o il Papa avevano il compito di insegnare le Sacre Scritture (rappresentando Cristo stesso) in posizione seduta come viene riportato nei Vangeli.
In realtà la cattedra che tuttora possiamo ammirare nella Basilica di San Pietro a Roma è un manufatto del IX secolo donato dal Re dei Franchi (Carlo II detto il Calvo) a Papa Giovanni VIII in occasione della sua discesa a Roma per essere incoronato imperatore.
Essa viene conservata all’interno di una maestosa composizione barocca progettata e realizzata dal Bernini tra il 1656 e 1665.
Questo capolavoro è collocato in fondo alla Basilica Vaticana nell’abside, caratterizzato da numerosi dettagli artistici tra cui spiccano il drappo, le statue e una colomba.
Il Bernini nella sua opera ha aggiunto un effetto ottico di grande livello, rappresentando la cattedra in una fase di liberazione nell’aria senza peso su nuvole di stucco dorato.
Questo particolare è dovuto da quattro enormi statue in bronzo rappresentanti i quattro dottori della Chiesa (Sant’Agostino, Sant’Ambrogio per la Chiesa Latina e Sant’Anastasio, San Giovanni Crisostomo per quella greca) nell’atto di sorreggere la cattedra.
Sul drappo frontale viene rappresentato la “triditio clavum” ovvero l’atto della “consegna della chiavi” secondo cui Cristo conferisce a San Pietro l’autorità apostolica del Vescovo della diocesi di Roma su tutte le Chiesa cattoliche (primato papale).
Un colomba, simbolo dello Spirito Santo che guida i successori di Pietro domina dal finestrone che sormonta il trono.
Essa costituisce l’unica vetrata colorata presente nell’intera Basilica di San Pietro.
Senza dubbio la cattedra di San Pietro può essere definita un capolavoro del barocco con la sua rappresentazione di una visione fantastica dell’artista.
L’origine della festa liturgica in onore della Cattedra ha origini antichissime come ci riporta il Calendario del 354 realizzato del calligrafo Furio Filocalo nel quale la celebrazione cadrebbe il 22 Febbraio.
Nel Martirologio geronimiano, un antico catalogo dei martiri cristiani, indicava la festa sia nel giorno di Febbraio che il 18 Gennaio.
Si ipotizzo quindi che in Oriente si festeggiava a Febbraio mentre a Roma, in Occidente, a Gennaio.
Per porre finire a questa confusione, Papa Giovanni XXIII revisionò il calendario romano generale, abolendo le feste considerate doppioni, ponendo quella della Cattedra di San Pietro unicamente a Febbraio, la più antica.