Il Monastero di Torba fa parte del sito UNESCO “Longobardi d’Italia: i luoghi del potere” e raccoglie speciali e suggestive testimonianze dell’età Longobarda sotto il punto di vista storico, architettonico e artistico. È stato donato al FAI, Fondo Ambiente Italiano, da Giulia Maria Crespi nel 1977, e da allora la sua tutela avviene grazie anche al 5 X 1000 FAI.
Il complesso di Torba si trova nella provincia di Varese immerso nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati. Come ogni luogo storico, nasconde anche una buona dose di storie e leggende affascinanti.
Nacque nel V secolo d.C., quando i Romani costruirono le mura di un avamposto militare per proteggersi dalla minaccia dei barbari, nei pressi del borgo di Castelseprio. Ancora oggi il torrione di guardia rimane a testimonianza della funzione originaria del castrum, portata avanti anche da Goti, Bizantini e Longobardi e poi mutata nel tempo.
Da roccaforte difensiva, Torba divenne centro religioso con l’insediamento di un gruppo di monache benedettine che nell’VIII secolo fece costruire il monastero e, più tardi, la piccola chiesa. Per circa sette secoli l’appartata comunità femminile abitò questo luogo, consegnandoci come eredità del suo durevole passaggio gli affreschi nella torre, ieratici, dall’aura quasi misteriosa.
Nel Quattrocento le Benedettine si trasferirono e per Torba cominciò un lento declino che portò il complesso a tramutarsi in azienda agricola e, a inizio Ottocento, a perdere la propria funzione religiosa per scivolare gradualmente in uno stato di degrado, interrotto solo grazie al FAI.
Dal 2011 è diventato parte del Patrimonio dell’Umanità, complice il sito in cui si trova che è risorsa di continui ritrovamenti dell’età longobarda e costituisce una costante sorpresa. Il territorio, ricco di tesori di arte e natura, offre ai visitatori un luogo segreto nel Nord Italia, lontano dai circuiti più frequentati, e ancora pieno di fascino.
Appena arrivati la prima cosa che si nota è questa torre composta di tre piani. La colombaia in cima venne aggiunta più tardi, con l’arrivo delle monache, ed è stata costruita usando ciottoli di fiume e frammenti dei sepolcri romani. La struttura nasce come roccaforte, quindi presenta delle finestrelle molto piccole tipiche delle strutture militari, ma con attorno gli affreschi e le iscrizioni delle sepolture effettuate dai Longobardi una volta conquistato il complesso. All’interno c’è la Chiesa di Santa Maria: la sua costruzione è iniziata nel VIII e presenta un altro viaggio nel tempo per i visitatori. Alcune parti sono state distrutte, come la cripta, mentre la torre campanaria è stata ricostruita nell’XI secolo.
All’interno delle sale e degli oratori troviamo decorazioni e affreschi da cui nascono anche le leggende. Al secondo piano della torre c’è un’opera che rappresenta otto suore benedettine di cui tre senza volto, colpevoli di essere fuggite dal convento. Si narra che i loro spiriti vaghino da secoli senza sosta intorno al Monastero, cercando di rientrare all’interno del dipinto, ridare un volto a quell’affresco e trovare la pace eterna.
Il Monastero di Torba: la tutela avviene grazie al 5 X 1000 del FAI
Visitare questo patrimonio dell’Umanitàsignifica fare un viaggio nel tempo,nella storia che copre l’arco di secoli con stili ed espressioni artistiche di tutte le culture che vi hanno abitato. Il FAI con il 5 per mille è in grado di prendersene cura a fianco dei cittadini italiani che decideranno di destinare questo piccolo contributo alla sopravvivenza delle ricchezze storiche e artistiche del nostro paese.