Magia, miracoli e presagi arricchiscono la Notte di San Giovanni (tra il 23 ed il 24 giugno). Numerose sono le pratiche divinatorie che nel corso dei secoli hanno caratterizzato questa “magica” nottata, basti pensare ai falò rituali, alla raccolta notturna di erbe benefiche e rugiada o ai lavacri purificatori.
Come nasce questa liturgia nel Cristianesimo? L’ipotesi più accreditata è quella che la nostra religione accorpò due feste pagane, precisamente quelle del 24 giugno e del 25 dicembre, rievocanti il solstizio d’estate e quello d’inverno, particolarmente importanti in epoca romana.
Numerose sono le credenze correlate a questa notte, ma una affonda le radici proprio nella notte dei tempi. Si dice che durante la Notte di San Giovanni, una trave di fuoco percorra il cielo, sopra di essa ci sarebbero Erodiade e Salomè, il quale ottenne da Erode la testa di San Giovanni Battista su un piatto d’argento. Entrambe vagherebbero disperate urlando al cielo “Mamma perché me lo chiedesti! Figlia perché l’hai fatto”. La leggenda vieta inoltre di fare il bagno in mare durante questa data.
Molte credenze sono arrivate però fino ai giorni nostri, una delle molte che vi illustreremo in questo articolo, chiede alle persone di porre di fronte alla porta di casa un piccolo mucchio di sale o una grande scopa per evitare l’intrusione delle streghe.
La rugiada e le erbe stesse acquisiscono facoltà miracolose, difatti rotolarsi sull’erba bagnata tonifica il corpo, rendendolo forte, vigoroso e più attraente. La particolare oscurità di questa notte è secondo le tradizioni il momento ideale per raccogliere erbe prodigiose come: l’artemisia (si pensa che abbia poteri curativi contro il cancro), la menta (rimedio antinfluenzale) e l’iperico, chiamata anche erba di San Giovanni, utilizzate in passato per cicatrizzare le ferite. La pianta più importante da avere in casa durante questa notte è: l’aglio. Un proverbio difatti recita “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.
La Notte di San Giovanni è anche particolarmente nota per i rituali amorosi, per tutte le ragazze che cercano un fidanzato. Infatti per sapere se sarà nel loro destino maritarsi ci sono svariati riti, uno di essi consiste nel rompere un uovo, separare il rosso dall’albume e mettere quest’ultimo su un bicchiere, lasciandolo fuori dalla finestra. Se la mattina l’albume sarà ricoperto di bollicine la ragazza troverà in poco tempo un compagno bello, buono e anche ricco.
In abruzzo era d’abitudine che le ragazze si svegliassero all’alba del 24 giugno per assistere al sorgere del sole, in quanto colei che avrebbe visto il volto di San Giovanni si sarebbe felicemente maritata.
La Notte di San Giovanni è importante anche dal punto di vista culinario, infatti durante questa ricorrenza si prepara il nocino, per ottenere il gustoso liquore si raccolgono le noci non ancora mature e si mettono in infusione nell’alcol assieme alla cannella e ai chiodi di garofano. Altro consiglio della tradizione e quello di mangiare molte lumache, comprensivi di “corna”, infatti le due appendici delle lumache prendono il significato delle discordie. Mangiandole eliminerete le avversità.
Lo stesso Santo era particolarmente noto anche per essere rigido in fatto di fedeltà nei confronti degli amici. Infatti, alcuni comuni italiani del meridione, ancora ci si scambia la promessa di essere commari (termine dialettale per madrine).
Tale tradizione viene citata anche da Verga nei Malavoglia.Un altro celebre scrittore italiano parlò della sera di San Giovanni fu il Petrarca a descrivere come si festeggiasse nella città tedesca di Colonia. Le ragazze si decoravano le vesti di fiori profumati e correvano verso le sponde del fiume Reno per immergere mani e braccia, come lavacro purificatore.