Uno dei monasteri meglio conservati in Italia è l’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra. Siamo nelle Marche un territorio ricco di bellezze naturali ed architettoniche, nominata dalla guida australiana Lonely Planet come uno dei luoghi speciali da visitare assolutamente nel 2020.
L’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra si trova nel territorio fraTolentino e Urbisaglia, nella bassa Valle del Fiastrone. In questo luogo molto particolare e incantevole, nella valle del fiume Chienti, nel 971 sorgeva una piccola chiesa che presenta uno stile tipico del passaggio dal romanico al gotico, rispecchiando in pieno l’influsso cistercense di sapore lombardo.
Nel 1142, 150 anni dopo, il duca di Spoleto fece dono di questo territorio ai monaci Cistercensi di Milano per poter cominciare a fondare l’Abbazia.
Il materiale utilizzato per costruire l’Abbazia fu prelevato dall’antica città romana di Urbs Salvia che era stata distrutta dai Visigoti.
Gli scavi di questa città, ancora visibili, sono uno dei patrimoni nascosti della regione Marche.
I monaci impegnati nella costruzione dell’Abbazia si dedicarono anche alla bonifica della zona che a quel tempo era un malsano acquitrino. L’ Abbazia visse un periodo di declino nel XV secolo, causato da una serie a catena di eventi devastanti quali il saccheggio della Società di S. Giorgio di Giovanni Acuto del 1381, ed il disastro del 1422 per mano di Braccio da Montone e delle sue truppe, che fece crollare la copertura a volte della chiesa.
In seguito alla morte del Duca Sigismondo Giustiniani-Bandini nel 1918 l’abbazia e tutto al suo interno passò in eredità alla Fondazione Giustiniani-Bandini, e nel 1984, la Regione Marche, istituì la Riserva naturale dell’Abbazia di Fiastra.
I Monaci Cistercensi ritornarono all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, sempre dall’Abbazia di Chiaravalle di Milano, nel marzo 1985. Oggi la comunità cistercense si occupa dell’antico monastero vivendo, come da usanza, in osservanza della Regola di San Benedetto.