12 gennaio Battesimo del Signore

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Oggi 12 gennaio si festeggia il Battesimo del Signore. In quei giorni Gesù venne dalla Galilea al fiume Giordano per incontrare Giovanni Battista che battezzava. Infatti Gesù voleva farsi battezzare da lui. Arrivato sul fiume giordano Giovanni disse:

«Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Gesù lo guardò e gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (Mt3,13-17).

Gesù trova dunque il Battista riluttante a battezzarlo e la sua risposta sarà: «Conviene che adempiamo ogni giustizia». Difatti è insolito trovare un superiore battezzato da un inferiore, ma i disegni di Dio sono a volte inspiegabili agli uomini. Cosa vuol dire dunque adempiamo ogni giustizia?

La giustizia presa in causa non è quella romana, la giustizia applicata a quel tempo per ogni controversia rappresentata dalla bilancia ovvero dall’equità. Gesù intende adempiamo la giustizia di Dio, quella che nelle Sacre Scritture è il compimento della Sua Parola, della Sua Volontà.

L’uomo utilizza categorie considerando che è giusto quando ci si comporta secondo le regole. Nella Bibbia invece è giusto l’uomo che crede in Dio e segue i suoi insegnamenti. È giusto colui che si abbandona al volere ed ai disegni dell’Altissimo confidando in Lui.

Israele porta con sé la ferita di non aver mai creduto fino in fondo al suo Dio, di non esser stato capace di abbandonarsi nelle mani di Dio. Difatti Davide non costruirà il tempio. Negli Atti Pietro parla della volontà di Dio come «un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare» (At 15,10).

Nel momento che Gesù viene battezzato, vede lo Spirito Santo discendere su di lui e la voce del Padre dal cielo dice:

«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Questa è la volontà di Dio.

L’orfananza umana

Come dice papa Francesco il cuore dell’uomo vive in uno stato di «orfananza». Ci affanniamo nella vita caricando tutto sulle nostre spalle, senza la Provvidenza, contando solo sulle proprie forze. Scopriamo poi i nostri limiti ed i nostri errori diventano macigni.

La nostra condizione umana è da orfani o nati per errore. Il nostro diritto ad esistere è giustificato se possiamo conseguire successi, siamo preoccupati della nostra immagine, ammantati sotto lo scudo di strategie di autodifesa che nel tempo diventano le nostre gabbie e dalle quali non sappiamo più uscirne. La vita non è una gara a che è più forte, più bello, più ricco o più furbo.

Una nuova esistenza è quella di una Vita di un Figlio che comprende il Padre e sa che il Padre è contento che Lui sia vicino. Il messaggio di Cristo non porta ricchezze o qualità, ma ci farà conoscere il Padre. Lo Spirito Santo ci insegnerà che Dio è nostro Padre e che a Lui possiamo affidarci.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.