I Santi Timoteo e Tito si commemorano il 26 gennaio, furono discepoli di San Paolo Apostolo, nonché vescovi e collaboratori nel ministero di San Paolo. Timoteo fu capo della chiesa di Efeso, mentre Tito fu capo della chiesa di Creta. Ai due vescovi vennero indirizzate le Lettere per l’istruzione dei pastori e dei fedeli.
Timoteo era nato a Listra nel 17 circa, da madre giudea e padre pagano. Si avvicinò alla comunità cristiana quando vantava già un’ottima conoscenza delle Scritture. La comunità dei cristiani aveva grande stima di lui. Intorno all’ anno 50, fu al fianco di Paolo di Tarso che lo fece circoncidere per riguardo verso i giudei e lo predilesse come compagno di viaggio.
Timoteo è il destinatario di due lettere, la Prima lettera a Timoteo e la Seconda lettera a Timoteo, all’ interno del Nuovo Testamento e abitualmente attribuite a Paolo. Anche se queste due lettere sono ritenute non autentiche dalla critica modernista.
«Le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.»
(Paolo, Seconda lettera a Timoteo)
Timoteo è il patrono dei malati allo stomaco. Viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 26 gennaio. La Chiesa ortodossa riconosce Timoteo come Padre della chiesa e lo ricorda il 22 gennaio.
In compagnia di Paolo, Timoteo attraversò l’Asia Minore e raggiunse la Macedonia. Timoteo accompagnò in seguito Paolo di Tarso ad Atene e dalla capitale greca Timoteo venne inviato a Tessalonica. Proseguì poi il suo viaggio per Corinto dove contribuì attivamente all’ evangelizzazione della città sull’ istmo.
Tito era di famiglia greca, venne convertito dall’ apostolo Paolo in uno dei suoi viaggi. Tito viene inviato in una comunità di Corinto con lo scopo di riconciliare i cristiani di quella città con l’apostolo Paolo. Una volta partito per Gerusalemme per incontrare gli apostoli, Paolo porta con sé sia Tito che ancora non era circonciso e Timoteo già circonciso.
Paolo coniuga nei suoi due collaboratori simbolicamente gli uomini della legge e gli uomini dalle genti.
La tradizione ci riporta che san Paolo scrisse due lettere a Timoteo e una a Tito. A quel tempo i due erano rispettivamente vescovi di Efeso e di Creta. Queste due lettere sono le uniche due del Nuovo Testamento dirette a persone e non a comunità.
Nel momento della scrittura Paolo è ormai anziano, i suoi appunti sono ricchi di affetto verso i suoi due discepoli fiducioso di aver lasciato nelle mani giuste le parole del Vangelo del Signore.
Dalle parole di Benedetto XVI riferite a Timoteo e Tito «ci insegnano a servire il Vangelo con generosità e a essere i primi nelle opere buone».