In occasione del 545 anniversario dalla nascita di Michelangelo Buonarroti (nato a Caprese il 6 marzo 1475), Maestro artista italiano, conosciuto in tutto il mondo, a cui dobbiamo molte opere sacre ancora oggi senza eguali, parliamo di una delle sue più famose sculture: la Pietà vaticana.
Considerato il primo capolavoro di Michelangelo, la Pietà vaticana (databile tra 1497 e 1499) si può oggi ammirare nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Nonostante l’incarico per la realizzazione dell’opera gli fu consegnato nel 1497 (durante il quale la progettò e scelse un marmo di ualità e dimensioni adeguate), solo nell’agosto 1498 fu firmato il contratto, in cui si stabiliva il tempo di consegna entro un anno. Rispettando l’accordo preso, nel 1499, la Pietà vaticana fu scolpita in un anno e ottene grandi riconoscimenti fin dal principio. Con “Pietà” si intende la Vergine Maria vestita che stringe tra le braccia il Cristo morto.
Di solito questa scena era tradizionalmente ritratta con una certa rigidità, ma Michelangelo le donò una naturalezza e fluidità senza precedenti, con le due figure che si fondono, in toccante intimità, dando vita a una particolare struttura piramidale, basata sulle ampie vesti di Maria. La sporgenza rocciosa su cui siede la Vergine Divina raffigura il monte Calvario. Proprio questo naturalismo straordinario e il livello di dettaglio estremo hanno reso l’opera celebre in tutto il mondo. Eppure l’opera non fu priva di critiche, in particolare per la giovane età con cui viene raffigurata Maria, scelta proveniente dalla tradizione medioevale che vedeva La vedeva come sposa di Cristo e simbolo della Chiesa; fatto a cui si aggiunge una nota stessa di Michelangelo (riportata dal suo biografo Ascanio Condivi) secondo cui “la castità, la santità e l’incorruzione preservano la giovinezza”. Infine, si deve considerare la volontà non tanto di ricreare perfettamente la scena della Pietà, quanto di centrare l’aspetto simbolico della vicenda.
Già nel 1517 la Pietà vaticana venne trasferita alla Basilica di San Pietro in vaticano, e spostata solo in occasione del restauro dell’edificio e nel 1964, quando fu prestata per due anni all’Esposizione universale di New York 1964-1965. Nel 1972 fu oggetto di un atto vandalico da parte di un australiano (poi riconosciuto malato di mente), che la colpì più volte con un martello, prima che riuscissero a fermarlo. I danni furono gravi, ma il restauro incominciò in tempi molto brevi, tentando di riutilizzare il più possibile i materiali originali. Dopo quell’evento, la Pietà è custodita dietro un cristallo antiproiettile.
Curiosità: sulla fascia a tracolla che regge il mando della Vergine, si può vedere la firma “MichealAngelvs Bonarotvs florentinvs Faciebat”, ovvero: “lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti”.