San Germano di Parigi.

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Germano nacque ad Autun un comune francese situato nella Borgogna, in Francia nel 496, da una famiglia benestante. Fin da piccolo frequentò ottime scuole di teologia.

Le testimonianze di Germano giunte oggi fino a noi sono grazie al suo amico e poeta Fortunato di Poitiers.

I suoi primi studi li fece ad Avallon, in seguito abitò presso un parente facendo una vita da eremita, molto  in uso nella Francia attorno al V e VI secolo.

Chiamato dal vescovo di Autun, diventò prima diacono e dopo tre anni sacerdote. Gli fu affidato l’incarico  della direzione del monastero di S. Sinforiano diventando Abate dell’Abbazia di San Sinforiano ad Autun. Durante questo incarico praticò e diffuse un forte ascetismo, suscitando a volte le proteste dei monaci, che si trovavano a volte costretti alla fame per offrire cibo ai poveri.

Nel 556, quando si trovava a Parigi alla corte del re Chilperico, venne chiamato a succedere al vescovo Libano e da allora assunse anche la funzione di “regolatore” presso la famiglia reale. Tuttavia la sua voce  non era sempre ascoltata soprattutto in occasione delle accese lotte intestine per la successione al trono.

A Parigi nel 555 divenne vescovo di Parigi per volere di re Childeberto.

Nel 558 consacrò la chiesa fatta erigere dal re Chilperico, dedicata al martire San Vincenzo di Saragozza. Vicino a questa Germano fondò un monastero, portandovi un cospicuo numero di confratelli provenienti da Autun. Partecipò ad eventi importanti della Chiesa francese, come i concili di Tours del 567 e di Parigi del 573.

Germano è conosciuto per la sua prima stesura del rito gallicano. Ovvero le tradizioni liturgiche dei testi in uso nelle varie diocesi della Francia e in quelle d’Italia più legate alla Francia. Utilizzate in varie parti d’Europa fino al momento della Riforma dell’XI secolo di Gregorio VII nel secolo IX.

Questo rito è identico al rito ambrosiano usato a Milano.  Sopravvissuto assieme al rito mozarabico in Spagna all’ imposizione del rito romano a tutta l’universalità dei cattolici dipendente dal Papato. La sua struttura mantiene il legame liturgico con i riti delle Chiese mediorientali e soprattutto con quella siriaca.

Germano ottantenne morì nel 576, venendo sepolto prima nella cappella di San Sinforiano. Qualche secolo più tardi, nel 756, in seguito alla fama della sua santità e dei miracoli ottenuti. Il suo corpo venne traslato nella chiesa di san Vincenzo, prendendo da allora il nome di Saint-Germain-des-Prés.

Germano fu vescovo di Parigi dal 555 fino alla morte ed è considerato santo dalla Chiesa cattolica.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.