Tra le celebrazioni più importanti per la cittadina di Gangi (comune del palermitano) e la sua comunità, c’è quella legata alla Processione del Lunedì di Pentecoste, che da oltre 100 anni scandisce i ritmi di quella sacra giornata. Si tratta di un evento religioso suggestivo con una grande partecipazione dei locali (che addobbano a festa le chiese della città) e anche dei pellegrini dei dintorni, che si riuniscono per celebrare la processione ed invocare la Misericordia di Dio e lo Spirito Santo.
La processione inizia dopo il rimbombo di “colpi di cannone” e prosegue camminando dalla sommità del paese, attraverso le vie del paese, fino a raggiungere i piedi del monte Marone. Questa lunga e particolare processione viene spesso chiamata con l’appellativo “A cursa di Santi”, prendendo il nomignolo dalla corsa che si tiene nel piazzale, e che si conclude omaggiando la sacra immagine dello Spirito Santo, al centro di tutta la celebrazione. La festa è infatti intesa proprio come un ringraziamento ai Santi per il Dono dello Spirito Santo, ricevuto nel giorno della Pentecoste. Ogni gruppo rappresenta un santo di cui trasporta il simulacro (statue elaborate provenienti da diverse epoche), ed il cui nome viene gridando perché “al cielo arriva meglio un urlo di una flebile preghiera”. L’attitudine della processione è infatti quella di una festa energica, seppur tradizionale, nel ricordare che è la passione di Cristo a permettere la santità degli uomini.
Durante la salita alla Via Crucis c’è un momento particolare, con le statue più grandi e pesanti a riposo davanti al cancello e le statue più piccole che si mettono a percorrere le varie stazioni. Davanti all’intera processione, intanto, alcuni fedeli passano il “panariddu”, il piccolo contenitore per le offerte, raccolte per uno o l’altro santo. La cappella di San Leonardo è l’ultima sosta della processione, dove tutti i Santi entrano ad omaggiarlo, ad eccezione della Madonna. Alcuni spiegano questo aspetto della tradizione, con la superiorità della Madonna su San Leonardo, al cui quest’ultimo in caso dovrebbe portare tributo e non il contrario. Viene poi il momento de “i Cursi” o “Miraculi”, in cui i Santi vengono fatti correre per tre volte lungo il piazzare, che simboleggiano lo slancio di questi nei confronti dello Spirito Santo. Impossibile non vedere nella gioia della comunità, nelle grida e nelle corse un eco strettamente legato alle tradizione contadine, che questa processione mantiene vive e intatte nella memoria.
A causa delle norme restittive che l’emergenza coronavirus ha imposto, quest’anno i Santi non sono potuti andare in processione, ma Gangi ha festeggiato comunque la Festa dello Spirito Santo, organizzando 6 Sante Messe nella domenica di Pentecoste, per far sentire forte la presenza della Chiesa e della comunità.