Il cammino di San Tommaso

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Il Cammino di San Tommaso è un antico tracciato spirituale e naturalistico che collega Ortona, a Roma. Nello specifico questo itinerario unisce la città di Roma, partendo dalla Basilica di San Pietro, a Ortona, dove dal 1258 sono custodite delle spoglie dell’Apostolo Tommaso. Il tracciato della lunghezza di circa 320 km percorre l’Abruzzo attraversando luoghi di estrema bellezza. Nella regione sono presenti numerosi abbazie, eremi e chiese che preservano l’antica spiritualità cristiana.

Il Cammino di san Tommaso nella storia

Il Cammino di san Tommaso risale ad un tipo di pellegrinaggio relativamente più recente rispetto ai pellegrinaggi che si compivano nel medioevo verso Roma o verso Santiago de Compostela in Spagna.

Questo cammino riprende le tracce di Santa Brigida di Svezia che attorno al 1367 raggiunse la città di Ortona. La santa Svedese difatti raggiunse Ortona quando venne a conoscenza della presenza dei resti di san Tommaso all’interno della Cattedrale della città abruzzese.

Dai racconti dell’epoca sappiamo che Brigida raggiunse la tomba del santo Apostolo e Patrono di Ortona almeno due volte. In ricordo del passaggio della santa le venne dedicata una chiesa nella città di Arielli oltre alla installazione di un cippo nelle vicinanze di Porta Caldari ad Ortona, a testimonianza del famoso pellegrinaggio della santa alle spoglie dell’Apostolo.

Questo pellegrinaggio è aperto a tutti ed a qualsiasi intenzione. Propone in veste moderna un antico modo di viaggiare dei pellegrini, un tempo a piedi o a cavallo, oggi anche in bicicletta.

Luoghi culturali del Cammino

I punti di riferimento sono l’antica strada consolare Tiburtina Valeria che un tempo conduceva fino al mare Adriatico. Il percorso è percorribile da Roma verso Ortona o naturalmente anche viceversa. Il sentiero è colmo di interessanti tratti naturalistici sia nella parte abruzzese che in quella laziale.

Si attraversano luoghi suggestivi come: il Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani, il Parco Naturale dei Monti Simbruini, il Parco Naturale Sirente-Velino, il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Nazionale della Majella.

Si consiglia di percorrere in Cammino con piccole tappe per assaporare a pieno il paesaggio e contemplare paesi come Subiaco, Genazzano, Lariano e Albano Laziale e quelli abruzzesi di Orsogna, San Martino sulla Marrucina Pretoro, Torre dei Passeri, Manoppello, Pescosansonesco, Capestrano, Bominaco, Fontecchio, Rocca di Mezzo, Massa d’Albe, Tagliacozzo e Cappadocia.

L’anima del Cammino

Il Cammino di San Tommaso trova la sua ispirazione nel moderno concetto di turismo esperienziale, chiamato anche slow tourism. Tuttavia questo riprende la concezione del pellegrino inteso come Homo Viator.

Oggi il pellegrino può scegliere di viaggiare per vivere un’esperienza mistica come facevano i pellegrini di un tempo o scegliere di fare un’esperienza personale svincolata da motivi religiosi.

Come tutti i cammini ufficiali anche il Cammino di san Tommaso ha la sua Carta del Pellegrino, il “passaporto” che attesta l’ufficialità del pellegrinaggio. Il pellegrino deve presentarlo ogni volta che cerca un alloggio per la notte per dimostrare la sua vera natura di pellegrino. Buon Cammino!

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.