A Salerno, si avvicina il momento di festeggiare San Matteo, patrono della città. Per la prima volta non si terrà la processione delle statue di San Matteo e dei Santi Martiri (Anthes, Gaio e Fortunato), tanto amata dai fedeli. La causa è ovviamente da trovare nelle norme anti-assembramento in seguito all’epidemia da Covid-19, stando alle quali sarebbe impossibile attuare la processione in situazione di sicurezza. Questo però non ha fermato i festeggiamenti, quanto portato ad una “trasformazione” della festa di San Matteo, che offrirà eventi e momenti di preghiera in pieno rispetto delle norme sanitarie.
Oggi 16 settembre, il Braccio di San Matteo si troverà presso l’ospedale di San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il 17 settembre sarà trasportato alla casa circondariale di Fuorni. Il 18 settembre troverà custodia presso la Guardia di Finanza, ed infine il 19 settembre a Casa Betania.
Vari gli appuntamenti al Duomo:
– questa sera alle 19:00, si terrà l’evento della traslazione, con la partecipazione del professor Antonio Braca, che terrà una relazione sull’argomento;
– il 17 settembre, il dialogo riguarderà i segni di San Matteo a Salerno, con la partecipazione della professoressa Amalia Galdi;
– nei giorni 18 alle ore 19:00, e il 19 alle 18:00 si terranno le Giornate Matteane.
Il giorno della festa, il 21 settembre, per celebrare il santo patrono si terranno già dal mattino diverse messe, alle ore 6:30, alle 8:00, alle 9:30. L’arcivescovo Andrea Bellandi presiederà il Solenne Pontificale delle ore 11:00. In serata, alle 18:30, si terrà la vegli di preghiera. Infine, a chiusura della festività, alle ore 20:30 si celebrerà un’ultima santa messa.
In piena salvaguardia della salute pubblica, questa festa si San Matteo 2020 sarà quindi all’insegna del dialogo e della preghiera, concentrandosi sulla meditazione e sulla riflessione. Di certo ai salernitani mancherà la santa processione, ma la diocesi ha lavorato per offrire ai fedeli vari momenti di ritrovo e preghiera. Nella comune speranza che nel 2021 si possa tornare a festeggiare in modo più tradizionale e comunitario.