San Gaudenzo (o Gaudenzio) fu vescovo di Rimini e martire cristiano, che si distinse per il forte osteggiamento all’eresia ariana. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, viene ricordato il 14 ottobre, nel giorno a lui dedicato. San Guadenzo nacque ad Efeso nel 280 da una famiglia cattolica benestante, fatto che gli permise di avere un’educazione solida.
Alla morte dei genitori per mano dei Manichei, Gaudenzo si diresse a Roma dove ricevette il battesimo e ottenne la nomina a sacerdote per poi essere consacrato vescovo. Inviato a Rimini come pastore, trovò nella zona dei residui culti pagani che prese ad osteggiare con forza e convinzione. Nel 359, durante il concilio di Rimini convocato per condannare Ario, partecipò ma poi decise di abbandonare il raduno insieme ad altri diciassette vescovi, quando si profilò la vittoria di quest’ultimo. Per qualche tempo rimase con i diciassette vescovi a Cattolica, ma una volta tornato a Rimini riprese gli attacchi alle posizioni ariane. Per questo fu arrestato, poi i seguaci di Ario lo strapparono dalle mani dei giudici e lo linciarono il 14 ottobre 360.
La tradizione agiografica tramanda questi fatti, anche se sono molte le incertezze riguardo la figura di San Gaudenzo, il cui culto si è in ogni modo radicato nel corso dei secoli.
Si dice, che solo dopo settanta anni il corpo di San Gaudenzo fu ritrovato e ricevette degna sepoltura. Nel 590, a causa delle scorrerie dei barbari, la regina longobarda Teodolinda non ritenne le spoglie al sicuro, e le fece portare (tranne il cranio) a Senigallia. Il peregrinare dei resti del santo non era però finito, perché la chiesa eretta in suo nome in quella città cadde in rovina, motivo per cui furono portati a Ostra da un notabile del luogo. Ancora oggi si trovano in quella città, mentre il cranio è ancora a Rimini e alcuni frammenti delle braccia a Garaguso.
San Gaudenzo è patrono di Rimini, Ostra, Garaguso e Montefabbri.