Storica festività di devozione popolare, la Festa della Madonna della Salute è un’occasione per connettersi a Venezia, alla sua gente, e alle tradizioni proveniente dal passato. Il 21 novembre è il giorno stabilito per la Festa della Madonna della Salute. Un’occasione meno turistica, ma ancora molto sentita dalla popolazione veneziana, che partecipa sempre con numerosa affluenza, per recarsi in visita alla chiesa dedicata alla Vergine Maria, per pregare davanti all’altare maggiore.
Tutto questo inizia in seguito alle numerose pestilenze che tormentarono la città nel 1500 e nel 1600. Dalla metà del XVII secolo, la città di Venezia (come tutto il Nord Italia) subì una grave epidemia di peste. Nonostante le numerose disposizioni per la Salute pubblica, l’epidemia non calava di intensità, continuando a mietere innumerevoli morti. Il patriarca di Venezia, Giovanni Tiepolo, decise di chiedere intercessione al cielo, come già avvenuto nel 1575, ordinando che per tutta la città si tenessero preghiere pubbliche. Era la settimana tra il 23 e il 30 settembre del 1630.
Un mese dopo, il 22 ottobre, anche il doge Nicolò Contarini si unì alle suppliche, decretando quindici sabati di processione in onore della Madonna, attorno a Piazza San Marco. In onore della vergine, l’icona detta “Maria Nicopeja” veniva sorretta durante la processione. Come per le disposizioni del governo, nemmeno le preghiere parevano mitigare la terribile pestilenza.
Fu allora pronunciato il solenne voto di dedicare una chiesa alla Madonna, intitolata Maria della Salute. Il Senato sentenziò che se fosse stata concessa la fine della pestilenza, si sarebbe tenuta ogni anno nel giorno stabilito come fine del contagio, una visita solenne da parte dei dogi a tale edificio sacro. Un gesto di amore e gratitudine verso la Madre di Gesù.
I lavori iniziarono a gennaio del 1632, ed il 1° aprile si tenne la cerimonia per la posa della prima pietra. Per l’occasione fu costruito un ponte di barche sul canale, diretto verso la chiesa in costruzione. Una processione con l’immagine della Madonna Nicopeja partì da San Marco fino al luogo dei lavori.
Durante l’anno la pestilenza finalmente decrebbe, e il 28 novembre fu stabilito come giorno ufficiale della liberazione dalla piaga.
La chiesa fu aperta ai fedeli il 9 novembre 1687, dall’allora patriarca Alvise Sagredo, mentre fu stabilito il 21 novembre come giorno commemorativo dell’intercessione di Maria Vergine.
Ancora oggi, per l’occasione, viene allestito il ponte di barche sul Canal Grande, per portare pellegrini e visitatori verso la chiesa di Santa Maria della Salute. Si tratta di un’occasione che oggi mischia l’aspetto sacro a quello più laico, in una vera e propria festa popolare. Se anche questo 2020 non permetterà certo il classico festeggiamento con ceri votivi, bancarelle e piatti tipici, questo giorno è forse il momento perfetto per chiedere un’intercessione al cielo, affinché la moderna pandemia allenti la sua stretta sul mondo.