Santa Caterina d’Alessandria fu una giovane donna di nobili origini. Cristiana, colta e di bell’aspetto, fu condannata a un terribile supplizio per non aver rinnegato la sua fede. Nonostante la condanna e il terribile destino che l’aspettava Alessandria riuscì a convertire con la sua sapienza e fermezza numerosi intellettuali di corte. La leggenda vuole che, dopo la morte, il suo corpo sia stato prelevato da angeli che la trasportarono al Monte Sinai.
Vissuta ad Alessandria d’Egitto, città in cui fu anche martirizzata nel 305, la giovane cristiana non nascose mai la sua fede. Era epoca di grandi persecuzioni per i cristiani, ma questo non fece desistere Santa Caterina dal parlare del suo credo e dalla volontà di avvicinare gli altri a Dio. La sua vita e il suo martirio ci vengono tramandati da una Passio greca del VI-VII secolo, e da una Conversio all’incirca dell’VIII secolo.
Tanto era il suo coraggio, che durante una celebrazione sacrificale agli dei, Caterina si rivolse proprio all’imperatore che l’aveva voluta, affermando che in questo modo condannava la folla a seguire falsi dei, mentre avrebbe dovuto imparare a “conoscere Dio, creatore del mondo e suo Figlio Gesù Cristo che con la croce ha liberato l’umanità dall’inferno”. Stupito dall’ardire e dalla determinazione della ragazza, l’imperatore la fece convocare, in modo che i suoi sapienti potessero confutare le sue parole, con la retorica. Avvenne però il contrario, e fu Santa Caterina a convertire tali sapienti, che per questo furono condannati al rogo.
L’imperatore passò quindi a blandirla con proposte di ricchezza e matrimoni illustri. Ai rifiuti di Santa Caterina rispose facendola incarcerare. Durante la sua prigionia, la giovane convertì l’imperatrice, il capo di corte e numerosi soldati. Fu quindi condannata al supplizio delle ruote puntute, ma lo strumento di tortura si ruppe, per intervento angelico. Infine, l’imperatore decretò la sua morte per decapitazione (come già avvenuto per l’imperatrice convertita). Quando la testa di Caterina si staccò dal collo, apparvero degli angeli, per trasportare il suo corpo sul Monte Sinai, dove fu seppellita.
La vita leggendaria di Caterina è certo piena di simboli, tutti a conferma della forte fede della giovane, e del suo potere di diffondere la parola di Dio. Una santa che personificava la vittoria del Cristianesimo sui culti pagani, il cui culto si diffuse all’epoca tra i fedeli, registrando una forte espansione attraverso i secoli, grazie a numerose testimonianze iconografiche. Anche e soprattutto negli ambienti intellettuali. Non sorprende quindi che tra i numerosi patronati di Santa Caterina d’Alessandria si trovi quello su filosofi e teologi. Il culto della santa ebbe anche un ruolo importante all’interno degli Ordini religiosi (benedettino in primis) e delle scuole e università.
Il 25 novembre, giorno in cui si celebra la Santa Caterina d’Alessandria, veniva infatti considerata anche giornata di solenne festa degli Studi, nelle case di studio religioso. Patrona anche di vergini e nubili, viene riconosciuta nell’iconografia con i simboli della corona, del ruota, della palma del martirio e del libro della donna sapiente.