In occasione della Giornata mondiale del malato, il cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, si pronuncia sull’importanza di agevolare la produzione dei vaccini per il Covid-19 nei Paesi del sud del mondo.
I brevetti dei farmaci non vengono resi pubblici, e questo porta ad avere il Sud del mondo in attesa e speranza di un aiuto dal nord “trascurando che si potrebbe produrre direttamente lì. Il tutto, mentre vaccini provenienti da Russia, Cia e India iniziano ad arrivare in diverse parti del mondo, costrette ad ignorarne la qualità. Una qualità messa molto in discussione, per alcuni mancati controlli, che destano preoccupazioni.
Il cardinale Turkson ha lanciato un appello ai vari organismi internazionali (in primo luogo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU), a cui di recente si era rivolto anche il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente della Caritas Internationalis. Riguardo i brevetti e la proprietà intellettuale legata ai farmaci, in particolare quelli dei vaccini la cui efficacia è confermata, non si può più sostenere il vecchio modo di fare: “È arrivato il momento che il Palazzo di vetro se ne faccia carico visto che ormai è chiaro che è una questione di sicurezza globale”. Con la pandemia che ancora imperversa per il mondo, questa situazione rischia di costare numerosissime vite, perché rappresenta un ostacolo per la produzione dei vaccini in Paesi diversi da quelli che attualmente detengono i brevetti.
Lo stesso Papa Francesco ha più volte invocato un accesso universale ai vaccini. Turkson punta anche sulla “sua” Africa, dove ci sarebbero diversi paesi del continente, con laboratori in grado di mettere facilmente in circolazione il vaccino, ampliandone la diffusione.
Un ultimo appunto del cardinale Turkson è stato rivolto al lavoro della Commissione vaticana Covid-19, che si preoccupa anche di riflettere e aiutare a gestire i problemi mentali che la pandemia sta causando alle persone. La Commissione ha redatto una documento che parla proprio della convivenza negli spazi domestici durante questo periodo di crisi sanitaria. Soprattutto nelle famiglie meno abbienti, gli spazi ristretti, la convivenza forzata senza una valvola di sfogo esterna, diventano spesso motivi di tensione e favoriscono l’aggressività (e talvolta lo scatenarsi di violenza). Lo scopo del documento pastorale è proprio quello di aiutare queste persone in crisi psicologica a causa della pandemia.