Scoprire Gesù come persona vivente

di Pubblicato in Approfondimenti, Dal Vaticano, News


Durante l’ultima predica di Quaresima della settimana scorsa, nell’aula Paolo VI, in Vaticano, si è discusso e ragionato sul bisogno di riscoprire Gesù Cristo come una “persona vivente”e non un mero simbolo divino.

Il cardinale Raniero Cantalamessa ha posto la questione portando a riflettere su come il dogma veda Gesù sia come “vero uomo” sia come “vero Dio”. Tali aspetti hanno portato, dopo un profonda analisi storica, ad una rivisitazione del dogma che unisce questi due capi ad un terzo, vero e proprio vertice di un triangolo: “Gesù una persona”.

La meditazione ha quindi portato l’attenzione su come sia ancora oggi Gesù il centro a cui tutto gira attorno. Un uomo che il mondo ritiene morto, ma che la Chiesa proclama essere vivo: “Gesù di Nazareth è vivo! Non è una memoria del passato, non è solo un personaggio, ma una persona. Vive “secondo lo Spirito”, certo, ma questo è un modo di vivere più forte di quello “secondo la carne”, perché gli permette di vivere dentro di noi, non fuori o accanto“.

Gesù Cristo non è quindi solo un personaggio storico o un’idea, ma una vera e propria persona vivente. Comprendere questo punto, evita di incorrere nell’errore che il cristianesimo sia solo una semplice teologia e un’ideologia a cui aggrapparsi. Lo stesso apostolo Paolo in una sua lettera in cui parla del suo incontro con Gesù, scrive “Perché io possa conoscere lui”. “Lui” nel senso di persona vivente, in carne ed ossa, da poter conoscere dal vivo.

Ed è questo l’incontro a cui si deve aspirare quello di “incontrare una persona dal vivo dopo avere conosciuto per anni la sua fotografia”. Perché, come ha aggiunto il cardinale “sant’Agostino e dopo di lui san Tommaso d’Aquino, sono arrivati alla conclusione che “persona”, in Dio, significa relazione”. Per conoscere una persona ci si deve relazionare, si deve creare un rapporto personale. Un rapporto personale che si può ottenere solo nel presente, evitando di relegare Gesù a mera figura del passato, perché… Gesù di Nazareth è vivo! Ed è mediante la fede e la preghiera che possiamo creare questo fondamentale rapporto.

Con l’atto di rivisitare il dogma e aggiungere questa nuova interpretazione, il cardinale Cantalamessa ha ricordato che esso è “una struttura aperta: cresce e si arricchisce, nella misura in cui la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, si trova a vivere nuove problematiche e in nuove culture”. E la Chiesa è proprio quel tramite divino che “è in grado di leggere la Scrittura e il dogma in modo sempre nuovo, perché essa stessa è resa sempre nuova dallo Spirito Santo”.

Autore: Redazione