San Simplicio è un santo venerato dalla Chiesa cattolica, ed è stato il primo supposto vescovo di Olbia, vissuto nel III secolo e morto nel 304.
Il giorno della sua ricorrenza è il 15 maggio, stando a quanto riportato dal Martirologio Romano, dove si parla della presenza di San Simplicio a Fausinia (nome altomedievale di Olbia), in Sardegna, citandolo come vescovo e martire “trafitto da una lancia”, “ad tempo di Diocleziano, sotto il preside Barbaro”.
Se sulla sua vita non ci sono dubbi, visto i numerosi martirologi che lo citano, ci sono invece diverse voci incerte e discordanti sui titoli da lui ottenuti in vita. Diversi gli attribuiscono la carica di vescovo, altri di presbitero e in alcuni casi non vi è nemmeno cenno al suo martirio. I monaci Vittorini di Marsiglia hanno descritto San Simplicio di Olbia nella loro passio del XII secolo, considerata la più veritiera, come vescovo e martire ai tempi di Diocleziano.
Proprio nel luogo in cui sorge la Basilica di San Simplicio a lui dedicata ed elevata a basilica minore da Giovanni Paolo II, il santo sarebbe morto martire il 15 maggio del 304. Una leggenda vuole che parte del corpo di Simplicio fosse stato gettato in mare presso l’isolotto di Tavolare, dove per lungo tempo i pescatori raccontavano di vedere le acque ribollire. resti ritenuti al santo furono ritrovati nella chiesa di San Paolo ad Olbia, nel 1940, mentre prima si trovavano nell’antica cattedrale fuori dalle mura.
Ritratto sempre con mitra, pivale e bastone pastorale, San Simplicio è patrono di Olbia e della Gallura, che lo scelsero in passato come loro protettore. La devozione alla sua figura è strettamente legata alla basilica minore che gli fu dedicata. L’edificio risale alla seconda metà dell’XI secolo, e fu eretta con ogni probabilità al posto di una chiesetta paleocristiana costruita intorno al 600. Oggi, nell’altare viene conservato il busto reliquiario, che raffigura San Simplicio. Ai piedi di questo, le presunte reliquie del santo sono conservato all’interno di una teca.