L’Ascensione al cielo di Gesù è la solennità che cade quaranta giorni dopo la Pasqua, e ricorda l’ultimo momento in cui Cristo trascorse nel mondo durante la sua vita terrena. Questa festa religiosa è molto antica e sentita in Italia, non meraviglia quindi che molte tradizioni si sviluppino legate a tale ricorrenza.
Una delle tradizionipiù conosciute in Italia è quella della lavanda del viso, legata alla simbologia dell’acqua come elemento purificatrice. Secondo la tradizione popolare, nella sera della vigilia dell’Ascensione, salendo in cielo, Gesù benedica i bacili d’acqua che i fedeli lasciano appositamente sui davanzali o sui balconi. Nelle acque sono immersi usualmente petali di rosa e talvolta foglie di menta. Il mattino seguente, dopo il segno della croce e la preghiera, i componenti della famiglia si lavano il viso con l’acqua purificatrice.
Una diceria che accumunava l’Ascensione all’Epifania e al Natale, era basata sulla credenza che in tali giorni tutta la natura si fermasse, da cui l’antico proverbio: “Il giorno dell’Ascensione non si muove neanche il pulcino nell’uovo”.
Inoltre, altro tratto che si accosta a questo sacro giorno è che quello dell’Ascensione sia una giornata propizia per la guarigione dei mali, anche quelli cronici. In particolare in Sicilia, sono nate molte tradizioni popolari in tal senso: dall’addentare la corteccia di un pesco a mezzanotte della vigilia per curare il gozzo, al tuffarsi in mare (sempre alla mezzanotte) per guarire le malattie della pelle e le infermità. Durante la notte dell’Ascensione i siciliani realizzavano delle croci di legno, che venivano poi utilizzate come talismani da attaccare agli usci.
A Venezia, nel giorno dell’Ascensione (qui chiamato “Festa della Sensa”), si tiene lo Sposalizio del mare: una cerimonia evocativa, durante la quale il Doge gettava nelle acque della laguna un anello d’oro, per ribadire il dominio della Serenissima sul mare. Inizialmente, tale cerimonia aveva appunto un carattere propiziatorio con il mare, e vedeva sfilare decine d’imbarcazioni in processione, davanti alle quali si ergeva la nave del doge (chiamata il “Bucintoro”).
In Spagna, ancora oggi, ai bambini viene ancora oggi insegnata questa filastrocca: “Tres jueves hay en el año que relucen más que el sol: Jueves Santo, Corpus Cristi y el dia de la Ascención”, e cioè “Tre giovedì tiene l’anno che luccicano più del sole: Giovedì Santo, Corpus Domini e il giorno dell’Ascensione”. Con tali parole si sottolinea come il periodo dell’Ascensione sia più luminoso del sole.