Santo Ormisda e San Silverio

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A Frosinone, il 20 giugno è la giornata dedicata ai festeggiamenti per Santo Ormisda e San Silverio, patroni della città. I due santi condividono la storia e il sangue, perché (cosa che non tutti sanno) erano padre e figlio.

Ormisda era un uomo di cultura e si presuppone vivesse in una discreta agiatezza. Rimase vedovo di moglie, quando Silverio era molto piccolo. Il lutto lo scosse al punto da spingerlo a recarsi a Roma con il figlioletto, per aggregarsi al clero della Chiesa cattolica romana. La vita monastica e la guida del solo padre, portarono Silverio a sviluppare una profonda vocazione, anche se non legata ad alcuna particolare volontà di fare carriera.

Quando Silverio aveva 34 anni, nel 514, il padre Ormisda (alla morte di Papa Simmaco) fu eletto Papa, cosa che gli diede la possibilità di accedere ad ulteriori studi umanistici e sulla divina natura, per cui era particolarmente portato. Nonostante la sua scarsa ambizione, anche Silverio era destinato a ricoprire la carica di Pontefice, infatti nonostante fosse solo subdiacono della chiesa di Roma, l’8 giugno del 536 fu eletto papa. Lo stesso anno, il 20 giugno fu proclamato vescovo di Roma.

Al contrario del pontificato del padre, quello di Papa Silverio fu breve, difficile e probabilmente ammantato di calunnie. Dopo appena un anno, Papa Silverio fu deposto lasciando il posto a Papa Virgilio, soprattutto a causa dei suoi contrasti con l’imperatrice Teodora. Tale inimicizia derivava dalla volontà dell’imperatrice Teodora di mettere a capo della chiesa di Bisanzio un prelato già cacciato in precedenza per accuse di eresia ma favorevole a lei e ad altri politici, al posto del patriarca Menna. Papa Silverio si recò a Bisanzio e mostrò tutta la sua indignazione per tale idea.

Stando ad alcune testimonianze (negli scritti di Procopio) Teodora chiese l’intervento del generale Belisario, affinché Papa Silverio venisse deposto, appigliandosi a qualsiasi pretesto anche a un futile motivo. Si racconta che Belisario rimase positivamente colpito dalla figura di Papa Silverio, ma non si sottrasse all’ordine ricevuto: in seguito a diverse controverse udienze, non solo fece deporre Papa Silverio ma lo condannò anche all’esilio.

In seguito alla condanna d’esilio, San Silverio viaggio nella zona del Tirreno, trovando infine rifugio in un monastero benedettino dedicato a Santa Maria, ella città di Ponza. Vecchio, stanco e provato dall’ultimo periodo, Silverio muore il 21 novembre 537.

Quelle di S. Ormisda e S. Silverio sono due figure storicamente un po’ nebulose, ma di certo caratterizzate da un’esemplare vita pia di studi ecclesiastici, impiegata ad operare per la Chiesa. Ancora oggi, a Frosinone si tiene una festa celebrativa in loro onore, nel giorno a loro dedicato.

Autore: Redazione