Il busto di terracotta titolato Madonna di Provenzano è conservato nell’altare maggiore della chiesa di Santa Maria di Provenzano a Siena. L’immagina rappresenta la Beata Vergine Maria e proprio in qualità di Madonna di Provenzano riveste il ruolo di patrona della città di Siena.
Stando alla tradizione popolare, fu Santa Caterina da Siena a portare la sacra immagine nell’antico rione di Provenzano (da cui deriva il suo titolo), che poi fu collocata sul muro esterno di una casa. A metà del cinquecento, quando Carlo V fece occupare Siena dalle sue truppe, si racconta che un archibugiere spagnolo decise di sparare, forse per sfregio, contro l’immagine sacra. In seguito al colpo rimase integro solo il busto, senza braccia. Presa a simbolo della ferita inferta alla città stessa, la popolazione si impegnò a ricomporla ed iniziò a venerarla, come gesto di ripresa, in particolare per il martoriato rione di Provenzano.
Nel 1595, iniziò la costruzione di un santuario dedicato alla Madonna di Provenzano, dove l’immagine potesse trovare una degna collocazione. L’anno precedente, la Santa Sede aveva approvato alcuni eventi prodigiosi legati proprio a questa sacra figura, cosa che spinse per la costruzione di un luogo di culto in cui poter accogliere i numerosi pellegrini. Nel 1611 i lavori terminarono, e il tempio fu intitolato alla visitazione della Beata Vergine Maria a Santa Elisabetta. L’immagine sacra, che iniziava ad essere chiamata Advocata nostra, venne traslata nella sua nuova casa.
Ancora oggi, il 2 luglio (festa della Visitazione secondo l’antico calendario liturgico) Siena organizza una festa in onore della Madonna di Provenzano. Una delle due annuali edizioni del famoso Palio di Siena si corre proprio in onore della “Advocata nostra”. Ogni anno, il 1° luglio, vigilia della festa, le autorità cittadine e le Contrade, alla presenza di molti fedeli accorsi per l’occasione, vengono a rendere omaggio alla Madonna portando in solenne corteo l’ambito premio del drappellone (il “palio”) ovvero il drappo di seta con dipinta l’immagine della Madonna, conquistato dalla contrada vincitrice. Dopo la corsa, la sera del 2 luglio, il drappellone torna a Provenzano, dove i contradaioli vittoriosi intoneranno il canto Maria mater gratiae, per ringraziare la Madonna per averli favoriti.