San Serafino è un villaggio culturale situato nella Sardegna centrale, fa parte del Comune di Ghilarza in provincia di Oristano. Questa località è conosciuta inoltre col nome di San Raffaele Arcangelo, perché è abitata per soli nove giorni all’anno, durante il periodo di festa dedicato al suo Santo.
San Serafino gode di un’invidiabile posizione panoramica da dove si può scorgere la vista della Valle del Tirso: a nord, si espandono invece le vette della catena del Maranghine. Il villaggio, con i muristenses (abitazioni) usate dai pellegrini e dai fedeli durante la novena, sorge poco distante dalla piccola chiesa di San Serafino, una chiesa romanica campestre.
La chiesa di San Serafino ed il novenario che la circonda, sono adagiate sulle pendici dell’altopiano ‘Perda e pranu’, in un’ansa del lago Omodeo.
Poche in merito le notizie di archivio: all’inizio dei secolo XVII la chiesa risultava in uno stato di completo abbandono: non possiede neppure una cassa di legno dove riporre gli arredi sacri. Le infiltrazioni d’acqua mettono in pericolo la stabilità che richiede continui interventi di consolidamento. Svariati lavori sono stati fatti nel 1603; 1659;1663.
Nell’Ottocento si dà avvio a un notevole incremento edilizio: nel 1882 le casette erano già 44 di cui 17 appartenenti alla chiesa e 27 a privati. Esse furono costruite intorno alla chiesa e lungo una via, a quota leggermente più alta, prospiciente il fiume.
Nella frazione di San Serafino si festeggia l’Arcangelo Raffaele, culto molto sentito in diverse zone della Sardegna. Nelle vicinanze di San Serafino si trovano anche il Novenario di San Giovanni e il Novenario e Parco Nostra Signora di Trempu, inoltre vi è anche la chiesa di San Giovanni Battista.
Il terzo giovedì di ottobre la statua di San Serafino fa ingresso nel novenario a lui dedicato accompagnata da un lungo corteo. Nei giorni successivi si celebra la novena. La seconda domenica di ottobre il Santo, sempre in corteo, è riportato a Ghilarza.
In questa occasione, come anche per le celebrazioni di altri novenari campestri, si organizzano spettacoli vari e gare sportive e la domenica mattina, giorno della festa, nella piazza principale si assiste a ‘sa ditta’, tradizionale messa all’asta di prodotti tipici offerti da paesani e forestieri.