La Festa della Divina Misericordia è la più importante forma di devozione alla Divina Misericordia tra tutte quelle rivelate da Gesù a Santa Maria Faustina Kowalska.
Gesù parlò per la prima volta di questa solennità a Plock nel 1931 direttamente a Santa Faustina, quando le riportò la sua volontà riguardo all’immagine: « La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te. Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l‘anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell‘ora della morte, la vittoria sui nemici.
Possiamo leggere queste parole della Santa nel suo quaderno a pagina 75.
E ancora la Santa scrive a pagina 267 del suo quaderno: “Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte tutte le viscere della Mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione e alla santa comunione riceve il perdono totale delle colpe e delle pene… Nessun’anima abbia paura di avvicinarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né angelica, né umana, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità… La Festa della Misericordia è uscita dalle mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia”.
Quest’anno cade domenica 24 aprile e questa importantissima commemorazione viene spiegata molto bene dal teologo-postulatore degli scritti di Faustina, Don Ròzycki: “Si tratta della remissione completa delle colpe e delle pene, in altre parole è la totale remissione dei peccati che non sono ancora stati rimessi e di tutte le pene derivanti da questi peccati. Per quanto riguarda la remissione dei peccati questa grazia è equivalente alla grazia battesimale. La grazia della remissione totale delle colpe e delle pene è teologicamente possibile perché né questa grazia, né le condizioni necessarie per riceverla, si oppongono all’insegnamento rivelato. Se Dio la può concedere attraverso il sacramento del Battesimo, perché non la dovrebbe poter concedere, se lo vuole, attraverso l’Eucarestia che è il sacramento più importante?». La comunione deve essere ricevuta il giorno della Festa, continua il teologo Don Ròzycki, invece la confessione può essere fatta prima (anche qualche giorno). L’importante è non aver alcun peccato.