Sant’Urbano e il raggio di Luce.

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Nella città di Apiro, in provincia di Macerata, si festeggia Sant’Urbano, il Santo patrono, ogni 25 maggio.

Fu Papa dal 222 al 230 e di lui non si hanno molte notizie documentate; alcune fonti riferiscono che fu lui a convertire e battezzare il nobile Valeriano, sposo di Santa Cecilia.
Fu seppellito o nel Cimitero di Callisto o in quello di Pretestato. Secondo il Liber Pontificalis, sarebbe nato a Roma durante l’impero di Diocleziano, mentre la sua elezione sarebbe avvenuta sotto l’impero di Alessandro Severo.

I cittadini di Apiro hanno un forte culto verso il loro Patrono e gli hanno dedicato una meravigliosa Abbazia benedettina, l’Abbazia di Sant’Urbano all’Esinante la cui origine risale a qualche decennio prima dell’anno mille.

E’ una delle più grandi costruzioni romaniche delle Marche, e sorge sulla Valle di San Clemente, poco distante da Apiro.

A causa di numerosi conflitti tra la Valle di San Clemente e il Comune di Apiro, nel XIII secolo l’Abbazia venne incendiata, causandone una distruzione parziale.

Dopo questo brutto episodio la Chiesa fu ristrutturata, diventando punto di ritrovo per numerosi pellegrini, e dal 1978 dichiarata proprietà del Comune di Apiro.

Nel suggestivo scenario dell’Abbazia di Sant’Urbano ad Apiro, la natura, ogni 25 maggio, regala un evento straordinario, che si ripete ogni anno, proprio nel giorno del Santo Patrono

Questo evento si verifica ormai da oltre otto secoli ed è tanto misterioso quanto suggestivo.

Un fascio luminoso entra da un “occhio” posto sopra l’abside della Chiesa, illuminando un preciso punto di una colonna nel quale è scolpito un cerchio. Negli anni questo fenomeno ha destato molta curiosità, portando alla continua ricerca di spiegazioni plausibili.

Molto tempo fa si diceva che il cerchio fosse legato ad un rito, il quale liberava dai dolori alla testa tutti coloro che ve la appoggiassero. Miti locali l’hanno associato addirittura ad un proverbio: “Per Sant’Urbano il frumento è fatto grano” indicando abbondanza o carestia a seconda dell’intensità del fascio di luce. E Solo poi, dopo mesi di attente osservazioni, l’Architetto Pacifico Ramazzotti scoprì il fenomeno del fascio di luce, proprio durante il giorno di Sant’Urbano.

Questo fenomeno si ripete da 1000 anni, ogni 25 maggio e ogni 19 luglio (per simmetria rispetto al solstizio d’estate), alle prime ore del mattino, un raggio luminoso entra, da un occhio posto sopra l’abside, attraversa l’abbazia, e raggiunge un cerchio, scolpito nella pietra di una colonna della navata laterale sinistra, sovrapponendosi ad esso completamente. L’evento inizia alle ore 7:15 e termina alle ore 7:41.

Inoltre, in contemporanea, il fenomeno si manifesta anche all’interno della cripta, dove un raggio di luce, entrante dalla finestra dietro l’altare, colpisce un cerchio scolpito alla base di una sola delle colonne, l’unica con la base circolare.

Autore: Redazione