Il 2 luglio a Siena, si corre un palio in onore della Madonna di Provenzano, questo dal lontano 1656.
La storia vuole che nel malfamato rione di Provenzano vi era una statuetta in terracotta raffigurante la Madonna, collocata nell’edicola esterna di una delle tre finestre di una casupola dove ai primi del cinquecento viveva una discendente di Santa Caterina. Verso la metà del cinquecento, un soldato del presidio spagnolo passando da queste stradine per far rientro in caserma, all’epoca alloggiata presso il limitrofo convento di San Francesco, prese di mira proprio la minuta immagine mariana. Imbracciò il suo archibugio, la colpì, spezzandole le braccia e mandando in frantumi la parte inferiore del busto; quella superiore si salvò parzialmente, soprattutto il volto. Un gesto pagato a caro prezzo dal soldato, visto che l’arma gli scoppiò in mano, uccidendolo.
La risistemarono come meglio possibile e ben presto la statua di terracotta divenne oggetto di crescente devozione popolare, soprattutto dopo l’ennesimo prodigio capitato nel 1594. Il 1 luglio di quell’anno, mentre il rione era impegnato ad adornare il tabernacolo per la festività del giorno dopo, la Visitazione della Vergine, una delle tanti meretrici che abitava lì, Giulia di Orazio, colpita da un male incurabile, iniziò a schernire gli uomini che lavoravano lì e ad imprecare la Madonna. Poco dopo, colta da improvviso pentimento, cominciò ad invocare Maria e chiedere perdono di fronte alla statuetta. Il giorno dopo Giulia si svegliò completamente guarita, miracolo che in poche ore fece il giro della città, aumentando così la venerazione verso quell’effige mariana. Per questo l’arcivescovo Ascanio Piccolomini chiese il riconoscimento ufficiale del culto della Madonna di Provenzano, che alla fine del 1594 fu ufficialmente decretato dalla Sacra Congregazione dei Riti. Ora, per questo motivo, era possibile edificare una cappella o una chiesa per accogliere la sacra immagine, i cui lavori iniziarono l’anno seguente. Il 23 ottobre 1611 con una solenne processione, cui partecipò anche il Granduca di Toscana Cosimo II, la statuetta venne traslata nella sua nuova dimora.
Anche se la storia del soldato sembra inverosimile, quando la madonna fu restaurata e analizzata le condizioni in cui fu trovata sembra convalidassero il racconto della profanazione sofferta dal simulacro di Provenzano, e per questo acquista un peso storico prima impensabile.
La possibilità di indagare così da vicino il manufatto ha consentito anche un’altra scoperta, facilmente esso non rappresentava la sola Vergine, ma in origine, prima della lesione subita, doveva presentarsi come una “Pietà”, con Maria che teneva tra le braccia Cristo, il figlio morto.
Anche quest’anno, si ripete a Siena, il rito del palio in suo onore, che i cittadini aspettavano in trepidante attesa visto lo stop forzato degli ultimi anni.
Drago, Bruco, Chiocciola, Civetta, Pantera e Torre sono le sei Contrade estratte a sorte per questa edizione, insieme alle quattro già partecipanti di diritto: Valdimontone, Istrice, Leocorno e Lupa; prenderanno parte al Palio di Siena del 2 luglio 2022 che si corre in onore della Madonna di Provenzano. Due le coppie di rivali in piazza: Istrice-Lupa e Leocorno-Civetta