Il miracolo del sangue di San Gennaro

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San Gennaro è un Santo venerato nella Chiesa cattolica ed è tra le più importanti figure religiose in Italia. Il suo nome deriva dal latino Januarius e fu vescovo di Benevento nel III secolo. In seguito alla sua morte, avvenuta nel 305 d.C., il suo culto si diffuse rapidamente per tutta la Campania e il Sud Italia.

Il miracolo del sangue di San Gennaro è forse uno dei fenomeni più misteriosi che la Chiesa cattolica abbia mai conosciuto. Il sangue, conservato in un reliquiario d’argento, viene portato in processione per le strade della città di Napoli e viene esposto alla venerazione dei fedeli. Durante la cerimonia, i devoti pregano il santo affinché faccia avvenire il miracolo della liquefazione del sangue. La liquefazione del sangue viene considerata un segno di protezione e di benevolenza del santo nei confronti della città di Napoli.

Il miracolo del sangue di San Gennaro è un evento che si verifica ogni anno a Napoli, una delle quali nel mese di maggio. Precisamente il sabato antecedente alla prima domenica di maggio, a Napoli, si celebra il terzo miracolo di San Gennaro. Questo fenomeno consiste nella solenne processione del busto di San Gennaro e delle ampolle contenenti il suo sangue martirizzato, dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara in piazza del Gesù.

La processione è d’obbligo per commemorare il trasporto delle Reliquie del Santo dal cimitero situato nell’Agro Marciano, in territorio di Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte, che furono successivamente dedicate a San Gennaro. La processione in maggio è anche conosciuta come “processione degli infrascati”, grazie all’usanza del clero partecipante di indossare corone di fiori per ripararsi dal sole. Un esempio di questa tradizione è la corona in argento che sovrasta il tronetto sulla quale viene esposta la teca con il sangue del Santo. Al centro della corona è collocato un grande smeraldo, offerto dalla città e proveniente dall’America centrale.

In questa occasioni, il cardinale di Napoli si reca inizialmente nella Cappella del Tesoro, dove è accolto dall’abate prelato e dalla Deputazione che si occupa delle reliquie del santo. Qui procede all’apertura della cassaforte che custodisce le reliquie del martire. Successivamente, sui gradini del Duomo, verranno esposti i busti argentei dei Santi compatroni. Prima dell’inizio della processione, l’arcivescovo guida un breve momento di preghiera.

La leggenda narra che questo miracolo si verificò per la prima volta nel 1389 durante un’epidemia di peste che colpì Napoli. La popolazione, disperata, pregò San Gennaro per ottenere la guarigione e il santo rispose con il miracolo della liquefazione del suo sangue, che fu portato in processione per le strade della città. La peste cessò subito dopo e da allora la liquifazione del sangue di San Gennaro divenne un evento annuale molto atteso dai napoletani.

La cerimonia si tiene tre volte l’anno: la prima domenica di maggio, il 19 settembre, giorno della festa del Santo, e il 16 dicembre. Il rito consiste nella presentazione del reliquiario contenente una fiala di sangue del santo al vescovo, che la sventola per tre volte sopra l’altare della cappella del Tesoro di San Gennaro. La folla presente in chiesa inizia allora ad applaudire e a pregare e, se il sangue si liquefa entro un certo tempo, si ritiene che il miracolo si sia verificato. In caso contrario, viene considerato un segno negativo e di sventura per la città.

Nonostante le molte teorie scientifiche sul fenomeno, il miracolo del sangue di San Gennaro resta ancora oggi un mistero che affascina e attira milioni di turisti e fedeli ogni anno.

Autore: Redazione