La festa del Redentore è un evento tradizionale molto importante che si svolge a Venezia,e viene celebrata annualmente nel terzo fine settimana di luglio.
La storia della festa del Redentore risale al 1577, quando la città di Venezia fu colpita da una grave epidemia di peste. Per porre fine alla pestilenza, fu deciso di costruire una chiesa in onore di Gesù Redentore, chiamata Chiesa del Redentore. La costruzione della chiesa venne completata nel 1592 e, da allora, la città ha celebrato ogni anno una festa in suo onore.
La festa del Redentore è una celebrazione molto sentita dai veneziani e coinvolge l’intera città, quest’anno gli spettatori sono stati stupiti dal bellissimo spettacolo “Sognando il cielo” che ha caratterizzato la “Notte famosissima” con un’esplosione di colori.
Lo spettacolo è iniziato alle 23:30 di fronte a un pubblico stimato di almeno 100.000 spettatori. Tra di loro, oltre 30.000 persone hanno ammirato i fuochi d’artificio dalle acque a bordo di oltre 4.000 imbarcazioni nel Bacino di San Marco. Altre 43.500 persone si sono assicurate un posto tramite prenotazione per godersi lo spettacolo da Zattere, Piazzetta San Marco, Riva degli Schiavoni e l’isola della Giudecca. A queste si sono aggiunte circa 30.000 persone che hanno assistito allo spettacolo dalle proprie abitazioni, dalle terrazze, dai moli lungo le rive, dalle strutture ricettive e dalle aree più periferiche non soggette a limitazioni e prenotazioni (come Sacca Fisola, la prima parte delle Zattere, Riva Sette Martiri, Sant’Elena e il Lido).
Quaranta minuti di fuochi d’artificio hanno trasportato il pubblico, affollato sulle rive e sulle barche, verso il firmamento, creando un ponte immaginario tra le anime degli spettatori e la magnificenza del cielo. Come per incanto, le luci dei fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo notturno, riflettendosi magicamente sull’acqua, in un viaggio onirico in cui i colori sono stati protagonisti, concepito dalla Parente Fireworks.
I primi minuti dello spettacolo pirotecnico sono stati dedicati interamente alla città e ai colori che la caratterizzano: l’oro bizantino dei mosaici e delle guglie e il rosso veneziano spesso presente nelle tele dei pittori veneziani e negli intonaci delle case. La notte del Redentore, tanto amata dai veneziani, è stata illuminata dalla scritta “Pax Tibi”, che si è riflessa nel cielo per lanciare un messaggio di pace nel mondo. Poi il rosso ardente, simbolo di passione ed energia, si è intrecciato con l’arancione sfavillante, evocando il calore del sole che bacia la città; il blu intenso, simbolo della serenità delle acque lagunari, si è mescolato all’azzurro scintillante, ricordando la bellezza dei cieli aperti. E ancora, il verde brillante, richiamando la rigogliosa natura che circonda Venezia, per tornare infine all’oro luminoso, simbolo della ricchezza e della nobiltà artistica della città.
Forme e colori degli effetti pirotecnici si sono succeduti con un ritmo incalzante, creando figure magiche nel cielo veneziano. Stelle, cerchi e cascate di luce hanno disegnato arabeschi incandescenti nell’aria, danzando al ritmo dei cuori di coloro che guardavano con gli occhi rivolti all’alto. Tre cuori – bianco, rosso e verde – hanno simboleggiato la bandiera italiana. Infine, una cascata di fuochi d’artificio dorati ha concluso lo spettacolo sotto gli applausi del pubblico.