L’Annunciazione è stato un momento molto rappresentato nell’arte, in particolare nella pittura; numerosi artisti si sono cimentati nel dare una propria versione di questo sacro evento, in genere affidandosi anche a quel simbolismo tanto importante per la religione cristiana.
In genere, Maria e l’arcangelo Gabriele sono raffigurati, rivolti l’uno verso l’altro, alle due estremità dello spazio della rappresentazione. L’arcangelo si trova in varie posizioni: ancora involo, nel gesto di atterrare, in piedi davanti alla Beata Vergine o inginocchiato di fronte a lei. La mano sollevata con cui spesso lo vediamo, nel classico gesto della benedizione, aveva anche il significato di prendere parola per la tradizione bizantina; risulta facile immaginarselo nel gesto di “annunciare” a Maria il suo sacro ruolo. In alcuni casi, dalla bocca dell’arcangelo o da un cartiglio che stringe in mano, si possono proprio vedere le parole dell’Ave Maria. Comunemente, troviamo il giglio bianco che il messaggero celeste porta a Maria, come simbolo della sua purezza verginale.
La Beata Vergine è in genere seduta, con le braccia conserte, oppure inginocchiata, in gesto di umile accettazione. In alcuni casi l’arcangelo interrompe la sua lettura. Quando raffigurata in piedi, spesso fa il gesto di protendersi verso il messaggero e di prendere il giglio che le viene donato, a sottolineare l’accettazione con cui apprende del suo compito. In casi più rari, nella Vergine si può scorgere un moto di sorpresa, causato dall’improvviso annuncio divino.
Nelle raffigurazioni in cui è presente la stanza da letto di Maria, spesso visibile solo alle sue spalle, attraverso una porta socchiusa, questa mostra ordine e rigore, tramite le lenzuola intatte. Un ovvio simbolo della purezza virginale della donna, che nel suo letto non ha fatto altro che dormire. Un riferimento alla sua verginità meno ovvio ma a volte presente, è la rappresentazione di un piccolo giardino recintato.
La colomba dello Spirito Santo è talvolta rappresentata nell’atto di entrare nella stanza di Maria, diretta verso la donna, a simboleggiare proprio il concepimento di Gesù tramite lo Spirito. Dio stesso a volte è raffigurato nel gesto di inviare l’arcangelo o la colomba verso la Vergine. In casi più rari e particolari, troviamo altre rappresentazioni simboliche, ad esempio la presenza di Adamo ed Eva in un elemento decorativo di sfondo, come segno che il futuro sacrificio di Cristo (possibile grazie all’accettazione di Maria) stanno per lavare il peccato originale.
Non a caso,
già in alcuni affreschi delle catacombe di Roma, troviamo le prime
rappresentazioni
dell’Annunciazione. Perché a quei tempi, l’arte funeraria era
una sorta di preghiera, di messaggio di speranza che si voleva
tramandare, e l’Annunciazione
non
è altro che l’inizio del messaggio della vittoria sulla morte che
avviene attraverso la fede in Cristo.
Nel corso dei secoli,
sono state tantissime le variazione della rappresentazione di questo
sacro ed importante evento, di cui continuiamo ad avere testimonianza
anche nell’arte moderna.