La festa dedicata alla Beata Vergine Maria del Rosario è un inno di giubilo per Maria.
L’origine di questa festa risale al 1212 quando la Madonna appare a San Domenico di Guzman e gli consegna la corona del Rosario come risposta alle preghiere del Santo che chiedeva il suo aiuto per combattere l’eresia catara. San Domenico, esaudito dalla Madre celeste, diffuse la preghiera tra i fedeli e anche grazie a lui il Santo Rosario divenne negli anni espressione dell’orazione mariana più popolare e conosciuta.
Un evento segna in modo inequivocabile la storia di questa pratica oratoria quando il 7 ottobre 1571 le flotte della Lega Santa si scontrano con quelle mussulmane dell’Impero ottomano sconfiggendole. Il trionfo della Lega Santa venne attribuito soprattutto all’intervento divino, in quanto, durante la battaglia, la Chiesa pregò il Rosario affinché i Turchi non diffondessero violenza e distruzione in Europa e le preghiere vennero esaudite.
Da allora Maria Santissima venne invocata come aiuto dei cristiani, Auxilium Christianorum.
San Pio V istituì la festa della Madonna della Vittoria in ricordo perenne della vittoria di Lepanto; due anni dopo Gregorio XIII trasformò la stessa festa in quella della Madonna del Rosario.
A mezzogiorno dell’8 maggio poi si usa recitare la supplica alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei, la preghiera composta dal Beato Bartolo Longo:
“…O Regina…concedi a tutti noi l’amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti…O Regina del Rosario, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii, ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo”.
Come una Mamma, Maria ci accompagna e ci prende per mano mentre recitiamo e preghiamo il Rosario, per condurci a Suo Figlio. Dice Papa Francesco:
“Fin da quando eravamo piccoli, i nostri genitori ci hanno abituati ad iniziare e a terminare la giornata con una preghiera, per educarci a sentire che l’amicizia e l’amore di Dio ci accompagnano. Ricordiamoci di più del Signore nelle nostre giornate!
Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per San Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!”. Udienza generale 1 maggio 2013.
Nell’arte sacra la Vergine viene spesso ricordata con una corona di Rosario tra le mani nell’intento di donarla ai suoi devoti.
La Vergine apparve con la corona del Rosario in mano anche a Lourdes e a Fatima e ogni Ave Maria pregata con il cuore, composta dalle parole con cui l’arcangelo Gabriele e la cugina Elisabetta salutarono Maria SS., è una rosa consegnata alla Madre della Chiesa affinché interceda per noi, con amore, e ci conduca verso l’Amore.