Sono giorni di preghiera del rosario che hanno unito i bambini di tutto il mondo, quelli del 18 e 19 ottobre scorso. Il #ChildrenPraying è un’iniziativa di amore e pace, nata nel 2005 in Venezuela, quando, assieme ai bambini a lei affidati, una signora che pregava il rosario davanti ad un’edicola della Madonna ricordò una promessa enunciata da Padre Pio: il mondo sarebbe cambiato, se un milione di bambini avessero pregato assieme.
La Fondazione Pontificia Acs (Aiuto alla Chiesa che soffre) ha iniziato ad organizzare questa iniziativa, che di anno in anno ha raccolto sempre più adesioni tra le scuole di tutto il mondo. La partecipazione è aperta a chiunque, e ogni gruppo scuola o famiglia ha piena libertà sul modo di organizzare la preghiera dei bambini. Una preghiera a cui ovviamente anche gli adulti sono stati invitati ad unirsi.
Dall’Italia alla Nuova Zelanda, dal Giappone all’Algeria, sono ottanta i paesi del mondo in cui i bambini si sono uniti per pregare e chiedere al Signore, come un’unica voce, per chiedere una benedizione per il mondo, oggi come non mai in difficoltà a causa della pandemia globale. Attraverso l’iniziativa #ChildrenPraying, la Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre oggi è impegnata a chiedere pace, unità e la fine della pandemia.
In questa occasione, lo stesso Padre Francesco ha ricordato che la recita quotidiana del rosario è una pratica per avvicinarsi a Dio, scacciando il male. In un suo tweet, il papa ha sottolineato la grandezza dell’evento: “Oggi e domani, un milione di bambini recita il Rosario in tutto il mondo. Recitiamo con fiducia il #Rosario ogni giorno: è un’arma che ci protegge dai mali e dalle tentazioni. #ChildrenPraying”. Anche l’assistente ecclesiastico di Acs Italia, Martino Puerto di Serrano, ribadisce che “il rosario è la preghiera giusta” per motivare a cambiare il mondo.
Un modo quindi di tenere lontano il male e far sentire la forza delle pure e semplici anime dei bambini, quello di #ChildrenPraying, che attraverso la preghiera a Maria vuole mandare un messaggio per contrastare l’egoismo che si sta rafforzando in quest’epoca, in cui vediamo la rinascita dei nazionalismi e il tentativo di molti di dividere, invece che di unire. Attraverso la preghiera mariana del rosaio si è voluto anche chiedere a Maria l’intercessione per ottenere la salvezza di tutti i cristiani perseguitati, un fronte su cui Acs lotta da tempo. Una “lotta” fatta di azioni concrete ma soprattutto di comunione spirituale, base su cui si fonda la Chiesa.