Per festeggiare la Madonna di Loreto, a Pacentro (AQ), la prima domenica di settembre si rinnova la tradizione secolare della Corsa degli Zingari, così chiamata perché si compie da scalzi. Infatti, in dialetto pacentrano con “zingaro” si definisce una persona a piedi nudi. Il professor Raffaele Santini, storico della corsa, spiega che “nel dialetto pacentrano, il termine zínghere indica propriamente chi cammina a piedi nudi. Altre volte serviva ad indicare colui che aveva perso ogni avere”.
Il percorso che gli “zingari” dovranno affrontare passa per i sentieri ripidi del Colle Ardinghi, attraversa il fiume Vella, per poi inerpicarsi verso il centro storico, fino al traguardo della Corsa, ovvero la Chiesa della Madonna di Loreto. Al termine di questa molti sono i piedi feriti, che vengono medicati proprio presso l’altera della chiesa. A seguire viene proclamato il vincitore, che come premi riceve il simbolico Palio, la stoffa che in tempi passati veniva poi utilizzata per cucire il vestito buono e una piccola somma in denaro; in epoche passate chi contraeva debiti poteva sperare di vincere la Corsa per pagare i propri debitori.
Alla Corsa degli Zingari possono partecipare fino a 30 uomini, scelti per primi (tra gli iscritti) tra i residenti e i loro familiari. In caso il numero non sia raggiunto anche a 3 uomini provenienti da fuori Pacentro sarà permessa la partecipazione. Quest’anno la ricorrenza cade domenica 6 settembre, occasione in cui le strade del piccolo borgo pedemontano della Maiella si animeranno per questa pittoresca contesa. La Corsa degli zingari raggiunge così la sua 569esima edizione.
Nel corso del tempo, questa pittoresca gara ha attirato sempre più turisti, portando la Corsa degli Zingari a diventare una vera e propria attrazione. Già di per sé suggestivo, il centro storico medievale vede le botteghe degli artigiani allestirsi in grande stile, per proporre i propri prodotti ai visitatori. Si mischia così una festività sacra, al folklore locale e al gusto di uno sport estremo, in un’occasione che è diventata anche il momento in cui per tradizione si saluta l’estate appena trascorsa.
L’aspetto religioso è legato alla devozione per la Santa Casa che, circa sette secoli fa, nel suo miracoloso viaggio verso Loreto (in cui ancora oggi si trova), si dice abbia raggiunto e fatto tappa sul Colle Ardingo nel territorio di Pacentro. Di sicuro, in paese, già dalla metà del ‘500 il culto della Vergine andava diffondendosi e radicandosi tra la gente locale.