Festa della Madonna di San Giovanni nel giorno dell’ottava di Pasqua

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Tra le tradizioni più suggestive e affascinanti che il folclore marchigiano custodisce, spicca senza dubbio la Festa della Madonna di San Giovanni con il celebre Cavallo di Fuoco, una rievocazione storica unica nel suo genere, che ogni anno si celebra a Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, proprio nel giorno dell’Ottava di Pasqua, quando la Chiesa chiude solennemente la settimana più luminosa dell’anno e invita a prolungare la gioia della Risurrezione.

Questa festa ha un sapore antico, capace di fondere la devozione mariana con la spettacolarità popolare, in un equilibrio perfetto tra fede e meraviglia. Tutto ruota attorno alla Madonna di San Giovanni, invocata e onorata dalla comunità ripana con una solenne processione per le vie del borgo: un momento di raccoglimento e preghiera che testimonia quanto ancora oggi la tradizione religiosa sia parte viva e sentita della quotidianità.

Ma il vero protagonista, atteso con trepidazione da grandi e piccoli, arriva con il calar della sera: è il leggendario Cavallo di Fuoco. Una grande sagoma in legno e ferro che raffigura un cavallo, armata di una complessa struttura di fuochi d’artificio, viene portata in processione per le vie del centro storico. Quando scende la notte e la piazza si riempie di occhi rivolti all’insù, si compie la magia: si accendono i fuochi e il Cavallo “corre” in mezzo alla folla, tra scoppi, cascate luminose, girandole e giochi pirotecnici che accendono il cielo e il cuore di chi guarda.

La storia di questa tradizione risale addirittura al Settecento: si racconta che, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna, un fuochista locale decise di concludere la serata con un colpo di scena pirotecnico senza precedenti, montando i fuochi su una struttura a forma di cavallo. Da quell’anno la comunità ha custodito e rinnovato questa usanza, trasformandola in un appuntamento fisso, capace di emozionare generazione dopo generazione.

Il Cavallo di Fuoco non è soltanto una festa per gli occhi, ma un simbolo profondo: il fuoco, nella tradizione cristiana, rappresenta la luce della fede, la forza della risurrezione e la potenza dello Spirito Santo. In qualche modo, è come se quel cavallo di fiamme ricordasse a tutti che la Pasqua non finisce con la domenica, ma continua ad ardere nella vita quotidiana dei credenti, portando calore e speranza.

Così, ogni anno a Ripatransone, nel giorno dell’Ottava di Pasqua, la città si trasforma: il passato rivive nei volti della gente, nelle strade ornate a festa, nei canti e nelle preghiere, e poi si accende di luce viva quando il Cavallo di Fuoco irrompe nella notte, unendo in un solo abbraccio la memoria, la fede e la gioia della comunità. Una tradizione che non smette di stupire e che, come ogni fuoco benedetto, continua a scaldare anche i cuori più lontani.

Autore: Redazione

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